Titolo | Concerto Mistico |
Compositori | Gaetano Giani Luportini, Roberto Picchi, Kamran Khacheh |
Autori | David Bellugi |
Organico | Flauto dolce |
Tracce |
Gaetano Giani Luporini
Roberto Picchi
13. Kurdish Dance Kamran Khacheh
14. Dashti 15. Melaleita |
Descrizione | |
Altro | |
Registrato | |
Masters Audio | |
Grafica | |
Copyright | @ 2016 EMA Vinci records 40028 |
Concerto Mistico di Gaetano Giani Luporini
1 Cantico delle creature 2:03
Il Papa 1:17
3 Il ballo di Francesco 1:07
4 Fratello Fuoco 1:48
5 Dell’Anima che soffre 2:12
6 Notte Oscura 3:14
Veggo esso Spirito 1:16
8 Colloquio dell’anima 2:23
9 Per Amore del mio Amore 2:29
10 L’amore morto 3:58
11 Monte Carmelo 3:06
12 Vivo ma in me non vivo 2:20
13 Kurdish Dance 4:16
David Bellugi, Emanuele Baldini, Thomas Cavuoto, Marco Ferri
14 Dashti 5:14
15 Melaleita 4:13David Bellugi flauti dolce
da “Un dialogo in musica con Gaetano Giani Luporini” da TYSM Philosophy and social criticism
(…) Lui veramente mi stimava come compositore – l’ha lasciato scritto, m’ha fatto anche delle dediche belle – ma lui non amava molto la musica contemporanea, o almeno un certo tipo di musica contemporanea. Amava molto Verdi, Bellini, Mozart, Bach, Malher; alla musica del Novecento invece si accostava con una certa circospezione. Però ammirava molto Stravinskij, Debussy etc. Del primo, ad esempio, lo colpivano il senso ritmico e la vitalità, elementi propulsori della sua recitazione. Ma tornando a prima, da quel momento in poi la nostra collaborazione fu fruttuosa e in armonia insomma e nacquero i seguenti lavori: Majakowskij fu il primo, poi mi chiamò per il Pinocchio, poi per E mi presero gli occhi su testi di Holderlin e Leopardi, poi venne l’ Adelchi di Manzoni, poi venne Il coro dei morti da Leopardi, Il concerto mistico – composi le musiche ma non si ebbe la possibilità di darlo, come spettacolo. E l’ultimo fu La figlia di Jorio di d’Annunzio. L’ultimo lavoro che, purtroppo è rimasto incompiuto, era sull’androide. Carmelo in fondo… a proposito dell’androide, vi posso leggere una lettera, che mi mandò. Purtroppo come ho detto questo ultimo lavoro è rimasto così, era su sue poesie, e lui mi scrisse questo:
«caro maestro ti accludo i versi del poema preceduti da una traccia esplicativa, entro una settimana al telefono chiariremo dettagliatamente il tutto, come ripromessoci».
Poi, in caratteri maiuscoli:
«NOI SI MUORE QUANDO SI ARRESTA IL SOFFIO, LA PAROLA. L’ARGOMENTO NASCE COME IDEA CIMITERIALE E ANZITUTTO VERIFICA COME L’IO, NELLA SOLITUDINE, SIA DAVVERO UNA RESSA RUMOROSA DA SPACCIARE. NELL’IMPOSSIBILITÀ DELLA COMUNICAZIONE SOGGETTO-OGGETTO, PERCIÒ ANCHE CON SE STESSI. DALLE CENERI DI QUESTA RELAZIONE È ORIGINATO L’ALONE DELLA VOCE-ASCOLTO, AFFRANCATA DALLA MEDIAZIONE LINGUSTICA COME DALLA SUPERSTIZIONE DEL SE-DICENTE. LA VOCE CERCA IL SUO ASCOLTO COME UNA COMPAGNA CHE NON COMPRENDE MA CHE REAGISCE A VERSI (STIMOLI) ARTICOLATI COME VARIANTI DI UNA MEDESIMA INSENSIBILE INCOSCIENZA. QUELLA APPUNTO DELL’ANDROIDE, INANIMATO, OLTREUMANO. AUTENTICO AUTOMATICO COME UNICA POSSIBILE DESTITUZIONE DELLA VOLGARITÀ DELL’UMANO E DEI SUOI VALORI.
UNA GERARCHIA DI ANDROIDI IN CUI LA PRESCELTA DAL LETTORE-ATTORE SARÀ SORDOMUTA, IDEALE COMPAGNA DI VEGLIA, PURO EVENTO INDESCRIVIBILE, COME CIÒ CHE ACCADE (LA VOCE-ASCOLTO) NON SOTTOINTENDE ALCUN CODICE COMUNE. LA SUA TENSIONE GARANTISCE L’INCOMPRENSIONE ASSOLUTA. LA STESSA CIFRA STILISTICA DEI VERSI SEGUE QUESTO PERCORSO. IL FLUSSO LIRICO PROGRESSIVAMENTE SI RIDUCE A SCHELETRO, TESTIMONIANDO IL PARADOSSO DELLA PAROLA DESTINATA A DIRE IL NULLA DELLA VOCE-ASCOLTO. IL GUASTO STESSO DELL’ANDROIDE NE CANCELLERÀ OGNI TRACCIA COMUNICATIVA, RESTITUENDOLA AL PROPRIO INORGANICO TEATRO».
Questo è ciò che si voleva fare. Di mio amava molto le musiche diPinocchio e dell’ Adelchi. Nonché quelle per La figlia di Jorio (…)
http://lnx.emarecords.it/musicacontemporanea/archives/1491