Salvatore di Gesualdo, oggi il più famoso fisarmonicista italiano, è anche un “caso” nel mondo concertistico internazionale; perché con lui uno degli strumenti più popolari, finora incapace di inserirsi a pieno titolo, con una precisa autonomia, nella numerosa famiglia degli “arnesi” della musica colta, è entrato a far parte non soltanto del patrimonio espressivo e sperimentale della musica contemporanea, ma sta facendo risorgere tutto un antico repertorio per ” strumenti da tasto “, evocando le suggestioni legate all’uso degli organi portativi e riscattando così, con una letteratura musicale spesso nobilissima e “reservata”, il cliché stereotipato di uno strumento finora condannato ad una specie di ghetto culturale in cui gli echi della grande arte o non giungono affatto, oppure sono travisati in modo falsamente popolaresco e commercialistico. E’ stata senza dubbio una fatica molto dura quella di di Gesualdo, oggi concertista affermato ed insegnante di conservatorio. Anche lui, come tanti altri, si avvicinò alla fisarmonica con la disperata volontà di espressione di chi è nato in un ambiente culturale defilato rispetto ai grandi centri della musica e, avendo scelto la fisarmonica, dovette ben presto accorgersi di quanto fosse difficile la sua volontà di riscatto di uno strumento non “nobile”, con un repertorio di incerti confini, e quasi condannato a restare nell’ambito della musica popolare e popolaresca. Difatti, a differenza dei suoi colleghi violinisti o pianisti, di Gesualdo non ebbe nemmeno un vero e proprio debutto; perché molti ritenevano che non potesse esserci concertismo di sorta con uno strumento come la fisarmonica, adatto tutt’al più a prove di bravura dopolavoristica, e insomma da dilettanti, anche se talvolta bravissimi. E in molti ambienti le resistenze alla fisarmonica di di Gesualdo (anche dopo che egli aveva apportato al suo strumento prediletto quelle innovazioni tecnologiche che lo hanno reso più ricco e più libero) non furono minori di quelle in cui potrebbe imbattersi oggi un virtuoso di armonica, cioè di quello stravagante strumento, costituito da una ventina di coppe di cristallo di diverso diametro, che si suona strofinando le dita leggermente umide sul bordo di esse. Ma almeno l’armonica potrebbe vantare di aver suscitato l’interesse di Mozart e di Beethoven; il che non è accaduto, invece, con la fisarmonica, lo strumento che deve proprio a di Gesualdo una nuova vita e che d’ora in poi si apre alla fantasia di lui e dei compositori del Novecento. Ma quel che più colpisce nel concertismo di Salvatore di Gesualdo è la consapevolezza dei testi originali: ascoltare le sue interpretazioni di antiche pagine di Francesco Landino, Claudio Merulo, William Byrd, Girolamo Frescobaldi e Bernardo Pasquini—qui raccolte fra le innumerevoli che costituiscono il suo repertorio—non è prender contatto con una “trascrizione”, più o meno distorcente e condizionata da esigenze di carattere pratico. La cultura di di Gesualdo evita a queste grandi pagine di apparire diverse dalla loro più intima sostanza: la “rigenerazione “, per così dire, avviene nelle voci della fisarmonica, che umilmente ma con grande nobiltà recupera il terreno perduto, e si carica di un forte e suggestivo potere di allusioni in cui si rispettano le proporzioni delle strutture originarie. Né questo, però, è il solo campo in cui la “nuova” fisarmonica viene impegnata: diventata quasi all’improvviso strumento da concerto, la fisarmonica di Salvatore di Gesualdo offre nuove possibilità di espressione alla musica del nostro tempo, e non è qui meno sorprendente di quando affronta l’antico repertorio. E’ come se avesse scoperto, di fatto, in uno strumento casalingo ma ormai senza segreti, un nuovo modo di ricostruire un’orchestra personale, libera in una gamma imprevedibile di possibilità timbriche e dinamiche. Di qui, in sostanza, l’ammirazione che l’illustre fisarmonicista suscita ormai negli ambienti più diversi e fra i personaggi più in vista del mondo della musica. Ma di qui anche il suo orgoglio di artista e di uomo, consapevole di potersi collegare al passato e al presente della musica attraverso i suoni di uno strumento povero di tradizioni illustri, eppur capace ormai di vendicarsi, dopo essersi impadronito, con finezza di gusto e senza complessi di inferiorità, di nobili e sofisticati documenti della poesia musicale.

Leonardo Pinzauti

CURRICULUM
Salvatore di Gesualdo è nato a Fossa, vicino a L’Aquila. Autodidatta, ha vinto il trofeo mondiale nel 1962 a Salzburg. Ha conseguito il diploma di musica corale (’67)e di composizione (’70) al Conservatorio “Rossini” di Pesaro con Boris Porena. Ha effettuato studi di direzione d’orchestra all’”Accademia di S Cecilia” di Roma. Insegna composizione per la didattica al “Cherubini” di Firenze. Frequenta i corsi di perfezionamento all’Accademia Chigiana di Siena. Secondo musicisti e critica internazionale ha imposto un nuovo corso alla storia della fisarmonica; scrive numerosi brani e collabora con diversi esecutori di fama internazionale. Fuori dall’Italia continua la sua attività musicale con importanti artisti Iraniani eseguendo concerti e seminari in Europa, Medio Oriente e Stati Uniti. Da circa dieci anni è docente di composizione presso la scuola di musica di Fiesole diretta da P. Farulli e il centro di formazione e cultura musicale di Empoli (dove unisce all’insegnamento la direzione del coro dell’Istituto).E’ stato il primo a dare concerti in sale tradizionali, enti, auditori e stazioni radiotelevisive (“Nordic House” e “National Theatre” di Reykjavik, “Sibelius Academy” e “Ny Musikk” di 0slo, “Royal Academy” di Copenaghen, “Lisinski Hall” di Zagreb, “Tel Aviv Museum”, “Jerusalem Wise Auditorium”, ad Haifa, in teatri di Atene e Rodi, “Spoleto Festival”, “Estate Fiesolana”, “Settembre Torinese”, “Teatro Comunale” di Firenze, ecc.). Primo concertista della Rai-Tv italiana. “Premio Apollo Musagete 1985”. Ha scritto musica per pianoforte, orchestra da camera. Per il suo strumento: Improvvisazione n° 1, 2, 3, Epitaffio n°1 e n°2, per fisarmonica e nastro magnetico. Moduli per fisarmonica, computer-music e materiali visuali ecc. Ha elaborato materiale teorico didattico e trascrizioni dalla letteratura da tasto. Ha scritto la voce “Fisarmonica”nel Nuovo Dizionario dell’UTET. Ha progettato la fisarmonica da concerto “VI SdG”. E’ attivo come pittore e grafico. Dirige la “Scuola Superiore di Fisarmonica classica”, con seminari e corsi a Firenze, Arezzo e Talla. In occasione del Millenario di Guido Monaco da Talla ha eseguito Musica pro Guido, nella chiesa di S. Niccolò il 23 luglio 1994. In questa prima era prevista la partecipazione del pubblico come coro parlato e di un concerto di campane della Castellaccia, luogo natale del grande musico. Ha eseguito la sua trascrizione integrale de “L’Arte della Fuga” di Bach (Concerti monografici in TV, Centenario commemorativo di Bach a RAI I TV, Tele Montecarlo, RAI 3 TV, ecc.

Salvatore di Gesualdo. Self-taught, he left university to study music. He gained notable musical awards and won a coveted international trophy in Salzburg in 1962. After this first success, he broke with traditional accordion ideology and dedicated several years of serious research to defining the “new course” of the classical accordion. He plays a special six- octave accordion with two keyboards, the left -hand one in function of a second manual for which he has devised and perfected a completely new technique. He has worked out the fulles, most colourful,timbrical, dynamic and expressive possibilities of his instrument. Furthermore he holds diplomas in composition ( 1970) and choral music and conducting ( 1967)from,the State Conservatory «G.Rossini» in Pesaro (where he studied with Boris Porena). He spent a year studying orchestral conducting at «S. Cecilia » in Rome. He has given several tournées of concerts in Italy, France, West Germany, Czechoslovakia, Poland, Denmark (Royal Academy), England (Universities of Surrey and Southampton) Norway (Ny Musikk, ISCM), Finland (Sibelius Academy), Iceland ( Nordic House, National Theatre), Israel (Tel-Aviv Museum, Jerusalem Wise Auditorium, Haifa Auditorium), Yugoslavia (Lisinski Hall), Greece, U S A, recitals at numerous music festivals and radio and television broadcasts, «imposing» the classical accordion. In fact, he is the first classical accordionist in the history of the Italian radio and television. He teaches composition and musical analysis for teachers at the State Conservatory «L. Cherubini» in Florence.

Undoubtedly the most famous Italian accordionist alive today, Salvatore Di Gesualdo is also unique in the international concert world. He has made the accordion a part of the expressive and experimental patrimony of classical contemporary music. One of the most striking aspects of Di Gesualdo’s performances is his perfect knowledge of the ancient styles. His interpretation of music by Francesco Landino, Claudio Merulo, William Byrd, Girolamo Frescobaldi is not a mere transcription; Di Gesualdo’s deep learning allows him to conserve the inner essence of these great pieces. The accordion holds no secrets for Di Gesualdo; he uses it like a personal orchestra offering as amazing possibilities of expression in contemporary music as he does in ancient music and endowing it with an unheard of range of harmonic and dynamic possibilities. Di Gesualdo is also a remarkable improviser. One of his typical encores involves asking for notes at random from various members of an audience. To everybody’s astonishment these notes take on a life of their own becoming subjects for Bach-like fugues or Mozartian sonatas. Di Gesualdo has consistently refused to be categorized. He alternates performance and teaching with a deep love for painting (in the last 10 years he has perhaps exhibited as much as he has performed) and for collecting. He has astounding collection of ancient paintings, engravings, sculptures and all that strikes his vivid imagination both visually and emotionally.

sfondoruota

Salvatore di Gesualdo è nato a Fossa (AQ) e cresciuto a Cansano. Autodidatta, ha vinto il trofeo mondialenel 1962 a Salzburg. Ha conseguito il diploma di musica corale(’67) e di composizione (’70) al Conservatorio Gioacchino Rossini di Pesaro con Boris Porena. Ha effettuato studi di direzione d’orchestra all’”Accademia di Santa Ceciliadi Roma. Insegna composizione per la didattica al Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze. Frequenta i corsi di perfezionamento all’Accademia Chigiana di Siena. Secondo musicisti e critica internazionale ha imposto un nuovo corso alla storia della fisarmonica; scrive numerosi brani e collabora con diversi esecutori di fama internazionale. Fuori dall’Italia continua la sua attività musicale con importanti artisti Iraniani eseguendo concerti e seminari in Europa, Medio Oriente e Stati Uniti. Da circa dieci anni è docente di composizione presso la scuola di musica di Fiesole diretta da Piero Farulli e il centro di formazione e cultura musicale di Empoli (dove unisce all’insegnamento la direzione del coro dell’Istituto). È stato il primo a dare concerti in sale tradizionali, enti, auditori e stazioni radiotelevisive (“Nordic House” e “Teatro Nazionale” di Reykjavik, “Sibelius Academy” e “Ny Musikk” diOslo, “Accademia reale” di Copenaghen, “Lisinski Hall” di Zagabria, “Tel Aviv Museum“, “Jerusalem Wise Auditorium“, ad Haifa, in teatri di Atene e Rodi, “Spoleto Festival“, “Estate Fiesolana”, “Settembre Torinese”, “Teatro comunale” di Firenze, ecc.). Primo concertista dellaRaiTv italiana. “Premio Apollo Musagete 1985”. Ha scritto musica per pianoforte, orchestra da camera. Per il suo strumento: Improvvisazione n° 1, 2, 3, Epitaffio n°1 e n°2, per fisarmonica e nastro magnetico. Moduli per fisarmonica, computer-music e materiali visuali ecc. Ha elaborato materiale teorico didattico e trascrizioni dalla letteratura da tasto. Ha scritto la voce “Fisarmonica” nel Nuovo Dizionario dell’UTET. Ha progettato la fisarmonica da concerto “VI SdG“. È attivo come pittore e grafico. Dirige la “Scuola Superiore di Fisarmonica classica”, con seminari e corsi a Firenze, Arezzo e Talla. In occasione del Millenario di Guido Monaco daTalla ha eseguito Musica pro Guido, nella chiesa di San Nicolò il 23 luglio 1994. In questa prima era prevista la partecipazione del pubblico come coro parlato e di un concerto di campane della Castellaccia, luogo natale del grande musico. Ha eseguito la sua trascrizione integrale de “L’Arte della fuga” di Bach (Concerti monografici in TV, Centenario commemorativo di Bach a RAI e TV, Tele Montecarlo, RAI 3 TV, ecc.).

Salvatore di Gesualdo, oggi il più famoso fisarmonicista italiano, è anche un “caso” nel mondo concertistico internazionale; perché con lui uno degli strumenti più popolari, finora incapace di inserirsi a pieno titolo, con una precisa autonomia, nella numerosa famiglia degli “arnesi” della musica colta, è entrato a far parte non soltanto del patrimonio espressivo e sperimentale della musica contemporanea, ma sta facendo risorgere tutto un antico repertorio per ” strumenti da tasto “, evocando le suggestioni legate all’uso degli organi portativi e riscattando così, con una letteratura musicale spesso nobilissima e “reservata”, il cliché stereotipato di uno strumento finora condannato ad una specie di ghetto culturale in cui gli echi della grande arte o non giungono affatto, oppure sono travisati in modo falsamente popolaresco e commercialistico. È stata senza dubbio una fatica molto dura quella di di Gesualdo, oggi concertista affermato ed insegnante di conservatorio. Anche lui, come tanti altri, si avvicinò allafisarmonica con la disperata volontà di espressione di chi è nato in un ambiente culturale defilato rispetto ai grandi centri della musicae, avendo scelto lafisarmonica, dovette ben presto accorgersi di quanto fosse difficile la sua volontà di riscatto di uno strumento non “nobile”, con un repertorio di incerti confini, e quasi condannato a restare nell’ambito della musica popolare e popolaresca. Difatti, a differenza dei suoi colleghi violinisti o pianisti, diGesualdo non ebbe nemmeno un vero e proprio debutto; perché molti ritenevano che non potesse esserci concertismo di sorta con uno strumento come la fisarmonica, adatto tutt’al più a prove di bravura dopolavoristica, e insomma da dilettanti, anche se talvolta bravissimi. E in molti ambienti le resistenze al nostro strumento (anche dopo che egli aveva apportato al suo strumento prediletto quelle innovazioni tecnologiche che lo hanno reso più ricco e più libero) non furono minori di quelle in cui potrebbe imbattersi oggi un virtuoso di armonica, cioè di quello stravagante strumento, costituito da una ventina di coppe di cristallo di diverso diametro, che si suona strofinando le dita leggermente umide sul bordo di esse. Ma almeno l’armonica potrebbe vantare di aver suscitato l’interesse diMozart e di Beethoven; il che non è accaduto, invece, con il suo strumento, che deve proprio a di Gesualdo una nuova vita e che d’ora in poi si apre alla fantasia di lui e dei compositori del Novecento. Ma quel che più colpisce nel concertismo diSalvatore di Gesualdo è la consapevolezza dei testi originali: ascoltare le sue interpretazioni di antiche pagine di Francesco LandinoClaudio MeruloWilliam Byrd,Girolamo Frescobaldi e Bernardo Pasquini—qui raccolte fra le innumerevoli che costituiscono il suo repertorio—non è prender contatto con una “trascrizione“, più o meno distorcente e condizionata da esigenze di carattere pratico. La cultura del maestro evita a queste grandi pagine di apparire diverse dalla loro più intima sostanza: la “rigenerazione “, per così dire, avviene nelle voci del suo strumento, che umilmente ma con grande nobiltà recupera il terreno perduto, e si carica di un forte e suggestivo potere di allusioni in cui si rispettano le proporzioni delle strutture originarie. Né questo, però, è il solo campo in cui la “nuova” fisarmonica viene impegnata: diventata quasi all’improvviso strumento da concertoSalvatore di Gesualdo offre nuove possibilità di espressione alla musica del nostro tempo, e non è qui meno sorprendente di quando affronta l’antico repertorio. È come se avesse scoperto, di fatto, in uno strumento casalingo ma ormai senza segreti, un nuovo modo di ricostruire un’orchestrapersonale, libera in una gamma imprevedibile di possibilità timbriche e dinamiche. Di qui, in sostanza, l’ammirazione che l’illustre fisarmonicista suscita ormai negli ambienti più diversi e fra i personaggi più in vista del mondo della musica. Ma di qui anche il suo orgoglio di artista e di uomo, consapevole di potersi collegare al passato e al presente attraverso i suoni di uno strumento povero di tradizioni illustri, eppur capace ormai di vendicarsi, dopo essersi impadronito, con finezza di gusto e senza complessi di inferiorità, di nobili e sofisticati documenti della poesia musicale.


The Classical Accordionist di Salvatore di Gesualdo – CD

 

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