SENTIERI DIVERSI – Duo Tubi e Corde

Descrizione

VOLUME I

* dedicato al duo Tubi & Corde

  1. Giorgio Colombo Taccani: “Vocativo” (2017) * (ed. Suvini e Zerboni)                                                                          Scrive l’Autore: Breve e di grande impatto, “Vocativo” è basato in gran parte sull’iterazione di frammenti semplici e connotati;  si propone come costante invocazione, dagli accenti mutevoli e spesso opposti. Il percorso è umorale e rapsodico.

 

  1. Marco Molteni: “in materne acque mature” (2012) * (ed. Arspublica) Rec Live (Brescia 7 XII 2013 XIX Rassegna “Sulle ali del novecento”
    Una autentica meditazione nella quale  il tempo viene quasi sospeso su sonorità appena percettibili. Il tutto impreziosito da due citazioni, all’inizio  l’incipit della sarabanda dalla Suite in sol maggiore di Bach per violoncello e alla fine dalla coda di “These things called changes” di Bill Evans.
  1. Giancarlo Facchinetti: “Rossiniana e oltre…” (2012) * Rec Live   (Brescia XXIV Rassegna 24 XI 2018)              Un percorso musicale divertente costruito con grande raffinatezza su celeberrimi temi rossiniani e propri incastonati magistralmente.       
  1. Andrea Nicoli: “Umsphinxt” (2014)  *                                                                                                                  Scrive l’Autore: Umsphinxt, neologismo coniato da Nietzche e contenuto in “Die Wüste wächst”. Letteralmente “circondato da Sfingi. E come tali il violoncello ed il sax baritono, circondano ed interrogano l’ascoltatore con gesti e suoni apparentemente enigmatici. Ognuno è libero, infine, di trovare le proprie risposte; ammesso che queste siano necessarie.
  1. Carlo Ballarini: “Fluido” (2014) *                                                                                                                                        Brano godibile e originale imperniato su un fluido sonoro affidato al sax baritono al quale si unisce il violoncello dando vita a un percorso musicale che sottolinea, commenta, aggredisce oppure imita l’incessante moto perpetuo del sax.
  1. Riccardo Vaglini: “a modest proposal for an un-aussie national hymn” (2012) *  edizioni ars publica
    Scrive l’Autore: Il brano, dedicato all’artista australiano Tom Nicholson e al suo lavoro che carica di nuovo senso etico il monumento come “ammonimento”, si caratterizza come anti-inno anti-nazionale per la nazione australiana e, in traslato, per tutte le rimanenti. Dunque, nel rimando del titolo alla utopica “modesta proposta” swiftiana, si rovescia la magniloquenza dello Stockhausen degli Hymne in un canto incerto, dubbioso, doloroso.
  1. Marco Benetti: “Studio su Caravaggio” (2017) *   Rec Live (Como UPDM e Conservatorio 2017)
    Scrive l’Autore: Seppellimento di Santa Lucia ovvero di come potrebbe risuonare uno spazio vuoto che sovrasta totalmente i protagonisti di un anonimo funeral

8./ 15.  Luigi Manfrin: “Surfaces….always eluding” 8 Quadri (2012)  *  edizioni Suvini Zerboni
Scrive l’Autore: La composizione consiste in un insieme di piccoli 8 brani per violoncello e sassofono baritono parzialmente indipendenti, analoghi a delle miniature o a delle piccole superfici sonore, ognuna contraddistinta sotto il profilo dell’organizzazione timbrica e della forma temporale. All’interno di questi brani vi sono delle ricorrenze che suggeriscono all’ascolto, in modo frammentario e indiretto, richiami interni, echi e corrispondenze. Tuttavia, se si può parlare di un motivo ricorrente e comune agli 8 brani, esso è circoscrivibile al tema dell’assenza, del ritiro e della sottrazione della superficie messa di volta in volta in campo. Impiegando una similitudine schermatica si possono paragonare alcuni degli 8 brani a delle inquadrature inizialmente chiare, fisse e circoscritte, ma che progressivamente involvono distorcendosi fino a divenire opache, silenziose e impenetrabili; altri brani invece appaiono appena, svanendo in modo repentino con un’evoluzione interna appena tracciata. La ricerca timbrica strumentale esplora la combinazione di più tecniche esecutive sovrapposte creando sonorità e soluzioni foniche diversissime e  originalissime.  

Volume II

* dedicato al duo Tubi & Corde

1. Gilberto Bosco: “In Attesa” (2016) * ed. Suvini e Zerboni Rec Live (Novara settimana di musica Contemporanea 24 IV 2019)
Brano dal forte impatto sonoro “In Attesa” dà vita a una sfida tra modi di suonare rapidi, aggressivi e al tempo stesso melodicamente riconoscibili . I due strumenti alternano frammenti scritti con un ritmo rigoroso ad altri scritti in forma di velocissime acciaccature quasi a simulare una improvvisazione. Sax e violoncello alternano situazioni nelle quali suonano come un unico strumento, sottolineandosi a vicenda, ad altre in cui si contrastano sovrapponendosi con frammenti di diverso significato. Nella parte centrale il pezzo si quieta dando sfogo a momenti lirici per rituffarsi nuovamente in un andamento concitato che sviluppa quanto si è fino a quel momento ascoltato.

2. Marco Lenzi: “biopresto” (2016) * ed. Arspublica Rec :ive (Como UPDM e Conservatorio 2017)
Scrive l’Autore: L’uomo in ammollo è stata una delle icone culturali della mia generazione. La pazienza che aveva nel cercar di spiegare alle massaie più avvedute e diffidenti che non esiste lo sporco impossibile era commovente.
In questo brano cerco di evocare e dar voce a quel misterioso processo di lavaggio che toglieva anche l’unto più unto da polsini, colletti e federe.
I vari lavaggi, sorta di mantra dell’igiene, sono interpolati da un jingle che fa da siparietto di apertura e che si presenta ogni volta spezzato e strappato in più punti, fino a ricomporsi in chiusura. La citazione (in due momenti) del fischietto spensierato di Franco Cerri completa l’opera.

3./4/5. Franco Balliana: “Pas de deux” (2019) *
Il titolo intende paragonare l’azione coreografica della danza mescolanza di tecnica e afflato narrativo all’interazione tra due strumenti di tanto diversa estrazione. La poetica musicale richiama così all’immaginario dell’ascoltatore quel particolare momento coreutico, anche attraverso l’uso di insolite combinazioni timbriche e ritmiche derivate da esperienze musicali “non classiche”. I tre quadri, molto diversi tra loro, diventano quindi il pretesto con cui il pubblico può richiamare alla mente le eteree movenze dei danzatori, sublimate però attraverso l’attenta e controllata gestualità degli strumentisti.

6. Antonio Eros Negri: “Gavotta” (2015) * Rec Live (Como Festival Como Contemporary 5 V 2019)
“Gavotta” Danza ricostruita in modo inequivocabile con originali scelte timbriche. Da Suite 2015

7. Umberto Pedraglio: “Objects trouvés: vibrations et révolutions” (2018) * ed. Sconfina Rec Live (Como Festival Como Contemporary 5 V 2019)
Scrive l’Autore: Il brano è costituito da oggetti sonori che derivano da suoni immaginari (objets trouvés), i quali hanno un proprio ritmo interno. L’ntroduzione di dilatazioni temporali producono delle vibrazioni sonore che fanno perdere la percezione dell’oggetto; in questo caso la verticalità è data dell’accostamento e sovrapposizione dei materiali. La rivoluzione è dunque intorno all’oggetto sonoro, punto focale dell’intera composizione.

8. Matteo Pallavera: “Faux Amis” (2014) * (Como UPDM e Conservatorio 2017)
Scrive l’Autore: Così come nei faux amis i prestiti da una lingua all’altra portano le parole ad assumere significati diversi in questo brano l’interazione tra la partitura e gli esecutori permette alla musica di assumere sembianze sempre diverse. Le informazioni presenti sulla partitura saranno sempre più soggette alla discrezionalità degli esecutori che svilupperanno nel corso dell’esecuzione il materiale fornito fino a diventare loro, in un certo senso, materiale della composizione e compositori al tempo stesso.

9. Sergio Lanza: “Solo” (2016) * Rec Live (Brescia XXII Rassegna “Sulle ali del novecento” 26 XI 2016)
Scrive l’autore: Ho sempre creduto nella capacità della musica di narrare. Raccontare storie, rapporti, amori, tensioni, memorie, rotture, attese, rincorse, sorprese, sospensioni. Un dialogo tra diversi che si attraggono, tra affini che si respingono, e noi lì ad ascoltare, a scorgere trame, a seguire o credere di seguire i fili di discorsi arcani, a immaginare mondi, ciascuno il proprio in verità, di quel rito collettivo che è la musica. Che narra anche oggi, come ha sempre fatto, con lingue sempre nuove, narra le stesse umane storie. Da migliaia di anni.

10/11. Vittorio Zago: “Ianus” (2014) * (Novara settimana di musica Contemporanea 24 IV 2019)
Scrive l’Autore: Giano (Ianus) è uno degli dei più antichi del pantheon romano e viene raffigurato fornito di due volti, uno che guarda davanti a sé, l’altro dietro. Per questo il brano è una esplorazione dell’unica testa del dio (la formazione cameristica del Duo) e dei due volti di Janus. (I due strumentisti che hanno proprie caratteristiche di colore sonoro e parti strumentali diversificate).

 Volume III

*Dedicato al Duo Tubi & Corde

  1. Vittorio Zago: “Rosèe” (2020) * per saxofono soprano e violoncello 5’12’’
    Scrive l’autore: “Rosèe” (rugiada) è un brano dal tono evanescente che riflette sottili sfumature timbriche dei due strumenti, similmente alle impalpabili iridescenze di luce rifratta che le minuscole gocce offrono come perle alla vegetazione mattutina. “Debbo andare a cercare gocce di rugiada e appendere una perla all’orecchio di ogni primula” (William Shakespeare, da “Sogno di una notte di mezza estate”

 

  1. Caterina Calderoni: “Stries èternelles….” (2018) * Rec Live (Novara Settimana di Musica Contemporanea 24 V  2019)  10’01’’ per sax baritono e violoncello
    Scrive l’autrice: La configurazione prevalentemente lineare della sostanza sonora ha trovato nelle striature di alcuni esemplari di roccia una suggestione che ha sollecitato l’atto immaginativo e compositivo a esplorare il respiro pulsante di una superficie monocromatica.
  1. Guido Boselli: “de lama” (2019) duetto per saxofono soprano e violoncello 6’10’’
    Scrive l’autore: “de lama” è un duetto per saxofono soprano e violoncello caratterizzato da una serie di suoni che rimarranno tali per tutta la durata del brano. Durante lo svolgimento della composizione i medesimi suoni cambieranno di volta in volta il loro significato espressivo dando forma a  momenti dal carattere etereo o soave ad altri drammatici o meditativi.
  1. Fabio Conocchiella: “Mimesi II” (2019) * per saxofono baritono e violoncello 12’01’’
    Scrive l’autore: “Duo (Mimesi II) è il secondo di una serie di brani per due strumenti, di cui uno a fiato e uno ad arco. Il principio alla base di questi brani è la possibilità, per due strumenti di natura diversa, di creare un tessuto musicale in cui, in ogni momento, la natura sonora di uno degli strumenti possa nascondersi o nascondere, mimetizzarsi, in quella dell’altro, tanto da far perdere la capacità di distinguere i suoni e timbri dei due strumenti, dando vita ad un’entità sonora terza, nuova, frutto di questa mimesi”.
  1. Diego Conti: “Nottetempo (2020) * per saxofono baritono e violoncello 12’20’’
    Scrive l’autore: La notte è fonte di molti miei lavori; perché spesso, molto spesso, sogno i loro incipit. Sogno melodie, successioni di intervalli, ritmi. Inizialmente, al mio risveglio sembravano poca cosa. Per sicurezza ho iniziato però dopo un po’ ad appuntarli, su un quaderno pentagrammato posto sul comodino. Scoprendo così che, nel rileggerli, tanto banali non erano. La notte è anche per me fonte di pensieri altri, di emozioni provate ad un risveglio improvviso, che mi fanno alzare dal letto e girare per la stanza.  E che svaniranno al sorgere del sole. E’ incredibile quanto un brano, mio ( ! ),  dica a me cose delle quali sul momento non mi ero accorto. Mi sono molto divertito a comporlo; per scoprire però, poi, delle drammaticità che nello scrivere sembravano semplici conseguenze di ciò che avevo sin lì messo su carta. Le note sognate non sono quel che a prima vista sembravano; le note scritte mi rivelano più cose di quel che pensavo. La musica è il mio diario inconscio, il mio diario più intimo.
  1. . Guido Boselli: “scuro” da pezzi fantastici (2019) * aria per sax baritono durata 3’05’’
    Scrive l’autore: “Scuro” è un aria per saxofono baritono è un brano dal carattere mesto e introspettivo; è basato sulla trasposizione del primo frammento sondato e reinventato timbricamente seguendo il sentire dell’autore.
  1. Guido Boselli: “Scuri” da pezzi fantastici (2019) * duetto per sax baritono e violoncello 6’14’’
    “scuri” è un brano dal carattere meditativo. Nasce come una possibile armonizzazione e sottolineatura del brano intitolato “scuro”  per saxofono baritono solo, a sua volta caratterizzato da un clima mesto e introspettivo.
  1. Guido Boselli: “Svirgole” da pezzi fantastici (2019) * duetto per sax soprano e violoncello 3’10’’
    “svirgole” è un duetto per saxofono soprano e violoncello; l’indicazione iniziale è: “come l’ouverture di nozze di Figaro” e da questa prende spunto per costruire una situazione musicale sferzante, pensata come una sorta di bis concertistico o come un “Finale” da eseguirsi dopo un brano dal carattere diverso.
  1. Mario Cesa: “Frammenti” (2020) * per sax contralto e violoncello 10’36’’
    «I Frammenti sono schegge del passato che spingono a ricostruire ciò ch’è stato o/e che prelude a ciò che potrà essere, sono ciò che rimane di qualcosa che un tempo ha avuto un certo significato. Sono elementi che implicano in se significati che l’interprete deve sradicare per riportare alla luce. Per questo egli deve interiorizzare e successivamente riproporre secondo la propria visione, cultura, esperienza ciò che poi giungerà all’ascoltatore … ci deve essere una con-creatività fra interprete e compositore. L’interprete infatti non deve per forza essere fedele al dettato dell’autore, ma leggendo deve ‘rigenerare’ il materiale musicale secondo la propria sensibilità. Frammenti è stato espressamente composto per il Duo Tubi & Corde grazia alla sollecitazione a scrivere per un tale organico da parte di Fabio Sammarco (e come attestazione del mio apprezzamento del suo lavoro per l’enciclopedia “Il saxofono italiano”) a cui l’opera è dedicata.» MC.