Titolo | Aura |
Compositori | Umberto Bombardelli |
Autori | n.a. |
Organico | Lambetta duo, Dario Atzori, Giacomo Brunini, Alessandro Castelli, Master Quartet, Luciano Chillemi, Omar Zoboli, Sergio Del Mastro, Sabina Macculi, Antonella Bini |
Tracce |
1-4. In-La (Lambetta duo) 5. Broken Leaves (Dario Atzori, Giacomo Brunini) 6. Das Klingende Lied (Alessandro Castelli) 7. Flex-A (Master Quartet) 8-11. Quattro nuovi studi (Luciano Chillemi) 12-15. 4 Duetti (Omar Zoboli, Sergio Del Mastro) 16. Come potresti⊠(Sabina Macculi, Antonella Bini) |
Registrato | Â Masterizzazione effettuata da EMA Vinci records |
Masters Audio | Â 2018, EMA Vinci service |
Grafica | Â 2018, EMA Vinci service |
Formato | Â CD e Album Digitale |
 Copyright |  @ 2018 EMA Vinci contemporanea 70115 |
Produzione EMA Vinci service – Data di Uscita 07.03.2018
Formato Principale CD Altri Formati Album Digitale
â 2018 EMA Vinci records 70115 © EMA Vinci – Etichetta EMA Vinci contemporanea – Linea Linea 7 âą Genere – Contemporanea
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La lievitaÌ inventiva dellâoggetto compiuto
La musica di Umberto Bombardelli non eÌ processo ma opera compiuta, che rivaluta il concetto di forma, derivata da una fantasia associativa, da una perizia tecnica e da una delicatezza espressiva che paiono gli aspetti piuÌ evidenti del suo percorso artistico recente. Nellâattuale situazione compositiva, non occorre un ulteriore approfondimento tecnico, quanto una rinnovata disponibilitaÌ alle esigenze interiori, una forma mentis meno manageriale e piuÌ in sintonia con le energie vitali, collegate alla veritaÌ del vissuto individuale e collettivo. Prima deve compiersi lâesperienza dellâascoltarsi e dellâascoltare, poi quella dello scrivere: il linguaggio compositivo eÌ lâesito personale di questa esperienza. Lâatteggiamento essenziale eÌ quello dellâessere in ascolto, di se stessi e degli altri.
La chiusura della forma, operata dai procedimenti strutturali messi in opera da Bombardelli, non conduce mai a un mero formalismo classicheggiante, anzi, gli andamenti sono generalmente rapsodici e le combinazioni strumentali molto inventive, nelle quali domina un senso timbrico e figurale pronunciato. Inoltre, il fraseggio eÌ libero e scorrevole. La leggerezza del tratto e la scioltezza del gesto sono doti non comuni che troviamo naturali nello stile di Bombardelli.
Nello scorrere il Catalogo delle sue composizioni si nota unâassoluta preminenza della musica da camera, spesso solistica e raggruppata in una sorta di cicli dedicati ad alcuni strumenti prediletti, quali la chitarra, il pianoforte, il flauto, lâorgano e, in questo compact-disc, il trombone, il violino, il clarinetto e le percussioni; il ricorso alla musica da camera ammicca al carattere riservato e schivo che eÌ piuÌ a suo agio nelle piccole forme, dove la scrittura ha modo di raccogliersi in unâespressivitaÌ interiorizzata.
Scrive Bombardelli: «Oggi la mia musica ha come elemento focale la presenza esibita di linee melodiche (intese nel senso elementare di altezze coordinate da durate) fatte interagire, spesso crudamente, con elementi percettivamente strutturati in modo molto complesso, quasi concrezioni che tendono a celare le linee, lasciandone ogni tanto intravedere la semplice nuditaÌ, alla ricerca di una rinnovata lievitaÌ».1
Le costanti della sua musica riguardano una ritmica formata da cellule semplici, combinate in modo complesso; unâarmonia dissonante ma tendente allâeufonia; unâattenzione alle proprietaÌ del materiale e in particolare ai campi armonici; il ricorso a stilemi ritmico-melodici appartenenti alla tradizione (della tecnica strumentale, piuÌ che del linguaggio musicale in senso lato); il riferirsi ad alcuni elementi tratti molto liberamente dal vocabolario tonale, riferimenti mai nostalgici, anzi, compiuti con molta luciditaÌ, relazioni che aprono, che allargano e danno libertaÌ. NiccoloÌ Castiglioni docet.
Bello questo cd: si ascolti la delicatezza con cui viene trattato uno strumento come il trombone nel Das Klingende Lied del 2009, morbidezza rara in questo strumento alla cui soavitaÌ contribuisce lâottimo interprete Alessandro Castelli; lâatmosfera poetica che viene fuori âmalgradoâ lâintervallistica nervosa del pianoforte, suonato dalla bravissima Rossella Spinosa, in A lâaube du son; la scorrevolezza degli Studi chitarristici, eseguiti dal bravo Luciano Chillemi; lâomogeneitaÌ formale ed espressiva di un lavoro che pur eÌ assai diversificato come Inner Sounds, proposto efficacemente dal violino di Rephael Negri; il bellâintreccio della voce con il flauto in Come potresti…, realizzato magnificamente dal soprano Sabina Macculi e dalla flautista Antonella Bini; il soffice tessuto, mobile e aereo, delle quattro sezioni di In-La, interpretate dalle percussioni del Duo Lambetta; la straordinaria fusione dei quattro clarinetti in Flex-A, realizzata dal Master Quartet (questi ultimi brani sono recentissimi, 2013-14); infine, il dialogo serrato e ben equilibrato, civile, delle due chitarre di Atzori e Brunini (da sottolineare la sicurezza con cui lâautore tratta il difficile strumento, approdando a situazioni innovative e poetiche). Particolare rilievo hanno i Quattro duetti, per oboe e clarinetto in Sib, che risalgono al 2009 e sono stati scritti tutti nel giro di pochi giorni, in un momento ispirato, lo si sente dalla giocositaÌ con cui intavolano il loro rapporto di raffinatezze strumentali, ritagliati – come sono – sugli interpreti che li avrebbero eseguiti (lâoboista Omar Zoboli e il clarinettista Sergio Del Mastro).Bombardelli sembra avere una concezione del pezzo come viaggio, unâavventura della fantasia e dellâorecchio; con le composizioni degli anni 2000 si conferma un musicista severo e a un tempo flessibile, dove rigore e scorrevolezza convivono e dove forma ed espressione fan tuttâuno, con lievitaÌ. (Renzo Cresti)
1 In Enciclopedia Italiana dei Compositori Contemporanei, cit., vol. I, Miano, Milano 1999, pag. 49.
