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L’Homme Armé – UNA PASSIONE PER IL POPOLO

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La Passione Secondo Matteo di Francesco Corteccia

“Giovedì 10 giugno 2021 all’Auditorium di Sant’Apollonia a Firenze L’Homme Armé presenta la produzione discografica La Passione Secondo Matteo di Francesco Corteccia pubblicata da EMA Vinci classica. La ricostruzione della partitura della Passione è stata effettuata da Fabio Lombardo, direttore artistico e musicale de L’Homme Armé, direttamente dal manoscritto originale.”

COMUNICATO

Associazione L’Homme Armé
Auditorium di Sant’Apollonia
(via San Gallo 25 – Firenze)

GIOVEDÌ 10 GIUGNO 2021, ORE 17.45

Una Passione per il popolo
La Passione secondo Matteo di Francesco Corteccia
Presentazione della produzione discografica
prima incisione discografica in assoluto

con musica dal vivo

Intervengono:
Pietro Bartolini
Gabriele Giacomelli
Fabio Lombardo
Elisabetta Torselli
L’Homme Armé (Andrés Montilla Acurero, Paolo Fanciullacci, Riccardo Pisani, Gabriele Lombardi)
Giuseppe Scali, EMA Vinci

Ingresso libero su prenotazione,
da effettuarsi direttamente direttamente sul sito www.hommearme.it)
L’evento si svolge nel rispetto della normativa anti-covid ed è pertanto a posti limitati; si raccomanda dunque la prenotazione, da effettuarsi compilando un form sul sito www.hommearme.it. Le prenotazioni si interromperanno una volta raggiunto il limite di posti disponibili: si raccomanda dunque anche di annullarla, nel caso si preveda di non venire, per poter lasciare il posto ad altri aspiranti spettatori. Per informazioni si può scrivere a informazioni@hommearme.it

L’Homme Armé ha inciso La Passione secondo Matteo di Francesco Corteccia per la casa discografica Ema Vinci records. Si tratta della prima incisione discografica in assoluto di questa partitura inedita. La presentazione del nuovo compact disc si tiene giovedì 10 giugno alle ore 17.45 nell’Auditorium di Sant’Apollonia a Firenze. L’ingresso è libero su prenotazione, da effettuarsi direttamente direttamente sul sito dell’Associazione L’Homme Armé. Intervengono l’attore Pietro Bartolini, Gabriele Giacomelli, Fabio Lombardo (direttore dell’Ensemble L’Homme Armé), la musicologa Elisabetta Torselli, i solisti de L’Homme Armé (Andrés Montilla Acurero, Paolo Fanciullacci, Riccardo Pisani, Gabriele Lombardi) e Giuseppe Scali (EMA Vinci). La registrazione si attiene agli standard di EMA Vinci service: disegno del suono Giuseppe Scali, Fonico di riferimento Marco Cardone, Fonico di registrazione Riccardo Magnani.


A cavallo tra gli anni Venti e Trenta del XVI secolo, il giovane musicista prediletto dal Granduca Cosimo I, Francesco Corteccia, compone due passioni. La Passione secondo Matteo, del 1532, è a tutt’oggi ancora inedita: la trascrizione è stata effettuata da Fabio Lombardo direttamente dal manoscritto conservato all’Opera del Duomo. Un bellissimo esempio del particolare stile fiorentino che si andava sviluppando in quegli anni parallelamente all’invenzione del madrigale. È il primo esempio nella storia di Passione polifonica, probabilmente con inserti parlati in volgare e una valenza politica nella quale i fedeli dell’epoca potevano facilmente identificarsi. Per questo si può parlare di una Passione per il popolo

L’idea che sta dietro a questa registrazione nasce dalla riesumazione dal manoscritto (nell’Archivio di Santa Maria del Fiore) della Passione secondo Matteo: il racconto della Passione di Cristo è uno dei momenti culminanti della liturgia pasquale, che tra la domenica delle Palme e il venerdì santo viene presentato nelle varie versioni riportate dai quattro evangelisti. Questa narrazione, che nella liturgia tradizionale veniva fatta per mezzo dell’antica salmodia, appare per la prima volta nell’esempio di Corteccia in versione polifonica, nel nuovo stile musicale che si sta sviluppando a Firenze proprio in quegli anni. Questo stile, semplice e intenso, tenta di rendere più drammatica la narrazione evangelica, che, seppur parte del rito liturgico, costitutiva uno dei momenti più seguiti anche dal popolo fiorentino. Le due Passione di Corteccia, quella secondo Giovanni (1527) e quella secondo Matteo (1532), prendono vita in un momento particolarmente travagliato della vita cittadina: la cacciata dei Medici, la terza Repubblica, la peste, l’assedio delle truppe imperiali, la capitolazione per tradimento, il salvataggio dal sacco ad opera di Clemente VII, e il ritorno definitivo dei Medici con l’incarico di primo duca ad Alessandro il Moro. Senza dimenticare una nuova ondata di spirito savonaroliano. Se lo stile polifonico può essere visto come un retaggio della ricca tradizione musicale fiorentina, quindi uno stile essenzialmente d’elite, il particolare stile che usa Corteccia in queste Passioni ha una peculiare semplicità che lo rende uno strumento efficace per l’enunciazione di testo. Tanto più se si considera che, secondo un’ipotesi musicologica, le parti non polifoniche dell’evangelista erano probabilmente lette ad alta voce e in lingua volgare. Tutto questo rendeva la narrazione evangelica particolarmente immediata e comprensibile anche agli ascoltatori meno acculturati. Se poi consideriamo che la versione di Matteo è delle quattro la versione più politica, possiamo immaginare come questa narrazione potesse impressionare il popolo, che proprio in quegli anni viveva una sua forma di calvario dovuta ai vari travagli politici.


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