1 Corale
2 Frammento C
3 Ave Speranza Nostra
4 Gloria
5 Sarabanda all’Alba
6 Nunc Dimittis
7 Fuga su “O Gloriosa Domina”
8 Corale
9 Frammento F
10 I. Stabat Mater (Iconiche)
11 II. Lauda Sion Salvatorem (Iconiche)
12 III. Dies Irae (Iconiche)
13 Quasi Modo
14 Rorate (Cinque Fantasie su temi gregoriani)
15Ubi Caritas (Cinque Fantasie su temi gregoriani)
16 Crux (Cinque Fantasie su temi gregoriani)
17 Tota Pulchra (Cinque Fantasie su temi gregoriani)
18 Puer Natus (Cinque Fantasie su temi gregoriani)
19 Veni Sancte Spiritus
20 Fantasia super āStella Coeliā
21 Ricercar sopra āStella Coeliā
22 Corale sopra il āRegina Coeliā
23 Pange Lingua
24 Fuga ricercata su āVictimae Paschaliā
25 Nome Dolcissimo (trascr. R.Ravasio)
26 Dell’Aurora tu sorgi piĆŗ bella (trascr. R.Ravasio)
27 Andrò a vederla un dà (trascr. R.Ravasio)
Quando pensiamo alla musica associata al culto o alla preghiera sorge spontaneo il riferimento alla voce umana, oppure a strumenti come lāorgano e i suoi derivati, connotati da un consolidato utilizzo in ambito liturgico. New Antiquities for Guitar, del chitarrista aretino Raffaello Ravasio, eĢ un progetto discografico che comprende ventisette brani sacri composti o trascritti chitarra. Quella che a tutta prima potrebbe sembrare una scelta troppo audace o stravagante affonda in realtaĢ le sue radici in una tradizione plurisecolare. Fin dal Cinquecento, infatti, la chitarra e gli strumenti a pizzico che le erano piuĢ affini (come la vihuela o la bandurria) erano utilizzati per eseguire opere nate in contesti devozionali o concepite per fini propriamente liturgici. Il teorico spagnolo Juan Bermudo, ad esempio, non esitoĢ a scrivere che il suono della vihuela, le cui corde erano realizzate in budello, era il piuĢ adatto a lodare Dio percheĢ piuĢ vicino alla ācarnalitaĢā della voce umana. Le innumerevoli rappresentazioni iconografiche dellāepoca testimoniano una prassi esecutiva che eĢ avvalorata anche da una cospicua messe di fonti musicali: trascrizioni di opere corali convivono, nelle antologie pubblicate in tuttāEuropa, accanto a brani originali (ricercari, tientos e fantasie) affini a quelli concepiti per gli strumenti da tasto. Nel corso dei secoli, questo legame cosiĢ intimo fra la chitarra e la musica sacra si eĢ gradualmente affievolito, riaffiorando solo sporadicamente nellāopera di compositori o interpreti particolarmente sensibili.
New Antiquities eĢ un ossimoro che vuole rendere onore sia alla novitaĢ che eĢ questa produzione per lāambiente della chitarra, sia allāantico, allāoriginale del fatto musicale in occidente, mi riferisco quindi a questa lunga tradizione in cui apparteniamo tutti noi che nasciamo qui. Infatti tutti i musicisti, anche i giovani studenti, dovrebbero penso, meglio prima che poi, rendersi conto di questa congiunzione col passato da cui veniamo. Il passato, come un pozzo da cui attingere, per capire chi siamo e da dove veniamo, senza distaccarsene, ci siamo immersi! Nel mondo di oggi, il razionalismo imperante certamente si distacca da questa veduta. Iniziare oggi ad avere rapporto con la musica occidentale significa ripartire dalla vocalitaĢ di cui parlavamo prima, lāapproccio totale alla musica eĢ quello. Tutti gli altri strumenti vogliono imitare la voce. Il mio tentativo con la chitarra eĢ quello di farla cantare, āparlareā, e per farlo guardo, oltre ai grandi che hanno suonato questo strumento e i grandi che lo suonano oggi, guardo le altre tradizioni strumentali, gli altri strumenti a corda e cerco di articolare sulla chitarra i suoni come se avessi un altro strumento tra le mani, al limite in alcuni momenti preferirei cantare quel che suono, ecco cosa ho messo in gioco in questo lavoro. Ammetto che lavorare a questo album eĢ stata per me una grande occasione educativa quindi se mi venisse chiesto come continuare risponderei: cercherei di ripartire nella stessa direzione.
Eā un disco di 82 minuti che potrebbe essere pensato come due piccoli dischi. Lāordine con cui ho disposto i brani cerca di tracciare un percorso ben preciso: ho iniziato da brani che richiamano una scrittura piuĢ āanticaā, per poi mettere al centro brani che echeggiano un mondo un poĢ piuĢ artificioso e vicino a noi storicamente, per concludere con un ritorno āversoā il passato.
Ascolto spessissimo lāalbum in due ātranchesā per la ragione che dicevo inizialmente, ma eĢ come una āsinfoniaā, i percorso eĢ circolare.
Ā© 2022 / 70285
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NEW ANTIQUITIES FOR GUITAR – Raffaello Ravasio