L’album percorre alcune delle opere dedicate e pensate per la primissima infanzia da alcuni grandi compositori in diverse epoche storiche: A.Diabelli (1781 – 1858), E. Granados (1867 – 1916), B.Bartók (1881 – 1945) Z.Kodály (1882 – 1967). La sfida per loro fu di comporre brani di valore musicale, nonostante le forti limitazioni tecniche e pianistiche che dovettero tenere in conto vista la destinazione didattica. Tutti questi quattro compositori ebbero un interesse non sporadico per l’insegnamento, a vario titolo e a vari livelli: Diabelli ne fu interessato anche in quanto editore, mentre Granados e Bartók furono docenti di pianoforte. Per Kodály il pianoforte fa parte di una più completa educazione musicale, nella quale il coro e la voce hanno un posto molto importante
A.Diabelli compose questi “Primi 12 Studi” op. 125 attorno al 1821. Fanno parte della abbondante produzione didattica, fatta di sonatine e pezzi vari, che Diabelli dedicò al pianoforte che era lo strumento principe delle case borghesi di quel periodo. Essi sono molto significativi del grande cambiamento avvenuto tra le fine del Settecento e inizio Ottocento. Il clavicembalo ormai era uno strumento praticamente da museo, e già dalla prima educazione ci si rivolgeva ai pianisti. Nella semplicità della scrittura, è evidente la destinazione per il pianoforte di questi Studi: la presenza di dinamiche e l’uso di melodie e accompagnamento tale da richiedere una differenziazione dinamica fra destra e sinistra richiedono un’esecuzione pianistica. I brani sono in ordine di difficoltà, e si aprono con una cadenza che in qualche modo fissa la tonalità di Do maggiore. Tonalità che Diabelli non abbandonerà mai in questa serie di Studi. La ricerca di una gradevolezza melodica li rendono più piacevoli all’ascolto di tanti Studi contemporanei di eguale difficoltà. Edizione di riferimento: Durand,
B.Bartók fu concertista e docente di pianoforte. Si dedicò a più riprese alla composizione di brani facili, come ad esempio i “Dieci pezzi facili” (1908), i “Per bambini” (1909) e naturalmente Mikrokosmos (concluso nel 1939). Molto meno noto il metodo che egli scrisse in collaborazione con il collega più giovane S.Reschofsky del 1913, qui presentato. Il metodo alterna alcuni esercizi tecnici, scritti da Reschofsky, e brani musicali, composti da Bartók. I primi brani sono davvero semplicissimi, e il materiale è ordinato in modo graduale. Rispetto a Mikrokosmos è un metodo più tradizionale, ma non scade mai nella pedanteria o nella ripetizione meccanica. Anzi, l’esigenza musicale è sempre in primo piano, anche nei pezzi più semplici. Edizione di riferimento: Budapest
Z.Kodály fu amico di Bartók (che suonò anche alcuni suoi brani pianistici) e condivise il suo interesse per la musica popolare. Contrariamente al suo amico non fu però pianista di fama ed è evidente che i suoi 24 canoni su tasti neri sviluppino le capacità musicali più che quelle propriamente pianistiche. I primi 16 brani sono scritti in lettere e non con le consuete note. Essendo dei canoni, Kodály si limita a scrivere una linea e ad indicare dove parte il canone. Questo richiede all’esecutore un certo controllo mentale. I brani sono esclusivamente sui tasti neri, il che porta ad una chiara pentatonalità. I brani sono ordinati dal più semplice al più complesso. Edizione di riferimento: Budapest
E.Granados fu, come Bartók, compositore, concertista e apprezzatissimo docente di pianoforte. Fondò inoltre una accademia (Accademia Granados) nel 1900. Il rapporto con i suoi allievi lo spinse a comporre molti brani di media difficoltà per ampliare il repertorio. I “Sei studi espressivi” vennero pubblicati e fecero parte del repertorio didattico di molti giovani pianisti, mentre i Sette studi qui presentati furono pubblicati da Boileau editore solo in anni molto recenti. Vennero probabilmente composti e utilizzati da Granados dopo il 1900. Tranne il primo studio, molto facile, gli altri sono di media difficoltà e presuppongono un allievo non alle primissime armi. Le armonie non sono per nulla scolastiche e quindi musicalmente sono interessante. Paradossalmente, è sul lato didattico che forse sono un po’ carenti, lavorando bene alcuni problemi tecnici e trascurandone degli altri.
Chiudono il disco quattro brani di Bartók composti in tenerissima età. Sono brani che ricalcano i generi musicali salottieri in voga nell’impero austroungarico a fine Ottocento.
A.Diabelli (1781 – 1858): The First 12 Studies op. 125 (1821)
1) Cadenza 0’07’’
2) Studio I: Moderato 1’05’’
3) Studio Il: Allegretto 0’54’’
4) Studio III: Allegretto 0’42’’
5) Studio IV: Moderato 0’42’’
6) Studio V: Andantino 1’55’’
7) Studio VI: Allegretto 0’34’’
8) Studio VII: Vivace 0’23’’
9) Studio VIII: Tempo di Menuetto 2’08’’
10) Studio IX: Allegro ma non troppo 0’39’’
11) Studio X: Allegretto 0’58’’
12) Studio XI: Andantino 1’42’’
13) Studio XII: Rondo. Allegretto 1’13’’
B.Bartók (1881 – 1945) Piano Method (1913) (pieces for Piano method by B.Bartók and S.Reschofsky)
14) Brano 7* 0’22’’
15) Brano 8 0’22’’
16) Brano 13 0’27’’
17) Brano 14 0’28’
18) Brano 16 0’21’’
19) Brano 17 0’31’’
20) Brano 20 0’21’’
21) Brano 21 [1) Moderato] ** 0’30’’
22) Brano 22 [2) Moderato] 0’39’’
23) Brano 24 [3) Dialogo. Moderato] 0’30’’
24) Brano 25 0’38’’
25) Brano 26 [4) Dialogo. Moderato] 0’38’’
26) Brano 29 1’12’’
27) Brano 33 0’38’’
28) Brano 36 [5) Moderato] 0’27’’
29) Brano 40 [6) Moderato] 0’44’’
30) Brano 44 [7) Folk song. Moderato] 0’36’’
31) Brano 46 0’47’’
32) Brano 51 [8) Andante] 0’38’’
33) Brano 55 0’31’’
34) Brano 56 0’47’’
35) Brano 57 0’32’’
36) Brano 59 [9) Andante] 0’33’’
37) Brano 68 [10) Hungarian folk song. Allegro] 1’01’’
38) Brano 73 0’31’’
39) Brano 77 [12) Danza del porcaro. Allegro] 1’06’’
40) Brano 78 0’50’’
41) Brano 82 1’01’’
42) Brano 83 Allegro 0’50’’
43) Brano 89 Andante [11) Minuetto. Andante] 0’36’’
44) Brano 92 Lento 0’25’’
45) Brano 94 Allegro 0’31’’
46) Brano 95 Andante [13) Hungarian folk song. Andante] 0’43’’
47) Brano 97 Andantino 0’29’’
48) Brano 99 Moderato 0’26’’
49) Brano 101 Allegro deciso 0’32’’
50) Brano 102 Adagio 0’43’’
51) Brano 105 Andante [14) Andante] 0’51’’
52) Brano 108 Allegro moderato 0’35’’
53) Brano 109 Allegro 0’13’’
54) Brano 110 Andante 0’46’’
55) Brano 114 Allegro 0’27’’
56) Brano 115 Allegro moderato [16) Danza del contadino. Allegro moderato] 0’17’’
57) Brano 116 Moderato [15) Canto di matrimonio. Moderato] 0’28’’
58) Brano 117 Vivace 0’34’’
59) Brano 118 Allegro deciso [17) Allegro deciso] 0’25’’
60) Brano 119 Tempo di valse [18) Waltz. Tempo di valse] 0’30’’
61) Brano 120 Allegro moderato 0’41’’
*Il numero del brano corrisponde al numero presente nel metodo, che comprende anche gli esercizi composti da S.Reschofsky
** Alcuni brani vennero successivamente pubblicati a parte da B.Bartók e dotati di un titolo e di qualche indicazione dinamica. Fra parentesi quadra il numero di brano di questa raccolta (Il Primo periodo al pianoforte) e il titolo.
Z.Kodály (1882 – 1967): 24 Little Canons on the Black Keys (1945)
62) Canone 1 0’27’’
63) Canone 2 0’14’’
64) Canone 3 0’26’’
65) Canone 4 0’20’’
66) Canone 5 0’14’’
67) Canone 6 0’25’’
68) Canone 7 0’25’’
69) Canone 8 0’22’’
70) Canone 9 0’21’’
71) Canone 10 a 0’24’’
72) Canone 10 b 0’23’’
73) Canone 11. Andante 0’24’’
74) Canone 12. Andante 0’39’’
75) Canone 13. Andante 0’29’’
76) Canone 14. Andante cantabile 0’23’’
77) Canone 15. Allegretto grazioso 0’19’’
78) Canone 16. Deciso 0’20’’
79) Canone 17. Allegretto 0’18’’
80) Canone 18. Vivace 0’19’’
81) Canone 19. Allegretto 0’28’’
82) Canone 20. Alla marcia 0’21’’
83) Canone 21. Allegro 0’19’’
84) Canone 22. Marcato 0’36’’
85) Canone 23. Andantino 0’22’’
86) Canone 24. Allegro 0’45’’
- Granados (1867 – 1916): Siete Estudios (probabilmente primi del ‘900)
87) Studio I 0’24’’
88) Studio II 0’19’’
89) Studio III 0’20’’
90) Studio IV 0’21’’
91) Studio V. Allegro 0’43’’
92) Studio VI 1’43’’
93) Studio VII 0’29’’
94) Changeable piece (1890) BB 1 DD 2 0’47’’
95) Ländler n°2 (1891)’’ BB 1 DD 18 0’39’
96) Gabi Polka (1891) BB 1 DD 12 2’59’
97) Lajos Walczer (1893) BB 1 DD 28 1’13’’
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