Poema Nel senza tempo di Marina Popadic sulle Romanze Senza Parole di Felix Mendelssohn
“La pagina musicale è prima di tutto l’ordine di battaglia di una flotta di navi a vela, ma è anche un piano secondo il quale affonda la notte…” così Osip Mandel’stam nel Francobollo egiziano suggerisce e disvela la musica e la sua scrittura con una serie di metafore immaginose e potenti.
L’interprete musicale -seguendo il flusso d’immagini del grande poeta russo- lo potremmo considerare come il timoniere di quelle navi a vela; un abile navigante che le conduce fino all’inabissamento nella notte, luogo arcano in cui è dato scorgere il mistero della vita e della morte.
L’interprete, nella nostra secolare tradizione di musica scritta, ha il ruolo fondamentale, non solo di “leggere” e “codificare” la musica, ma letteralmente di “riportarla in vita”; la partitura, la musica, “rinasce” a ogni esecuzione, grazie all’azione dell’interprete che è al contempo tecnica (che attiene all’abilità manuale, al “saper fare”), estetica (che s’incentra sulla comprensione intellettuale) e sentimentale (evocatrice dei sentimenti che l’interprete dovrà condividere con il pubblico). L’interprete è il “medium” che evoca la musica e la riporta dal regno dei morti a quello dei vivi.
La complessa e sempre diversa interazione tra ragione, sentimento e manualità rendono la pratica interpretativa un grande e affascinante punto di domanda al quale tutti i musicisti sono tenuti a dare una risposta appropriata.
Marina Popadic, l’interprete delle romanze senza parole di Felix Mendelssohn di questo CD, ci fornisce una risposta inaspettata, originale e intrigante.
Marina, giovane e valente artista serba, è al contempo pianista e poetessa e si dedica a entrambe le attività creative con la medesima intensità e determinazione. In questo prezioso CD Marina suona e interpreta Mendelssohn ispirandosi a una propria silloge poetica “Nel senza tempo”, silloge che, a sua volta, trae origine proprio dalle Romanze senza parole del grande compositore tedesco.
Marina Popadic, da artista avvertita e sensibile, evita ogni tentazione ingenuamente illustrativa nei confronti della pagina musicale, con la quale, piuttosto, ha un rapporto sottilmente allusivo per quanto riguarda i sentimenti e rigoroso per quanto riguarda la “forma”; la struttura della versificazione, infatti, discende direttamente dalla fraseologia della composizione musicale.
Il “colore” dei sentimenti della musica mendelssohniana s’insinua nella prosa lirica della poetessa/pianista serba; sentimenti che trasfigura in temi e suggestioni a lei care: la notte, la nascita, la terra, la guerra (inguarita ferita dell’anima di bambina serba), la migrazione, la povertà, il tempo, l’amore (sia sentito come assenza che come presenza).
Tanta riflessione lirica, che sovente possiede un tono acutamente autobiografico, produce grande consapevolezza e attenzione nei confronti della pagina musicale che è affrontata e risolta seguendo il medesimo flusso emotivo della pagina scritta. Possiamo, noi ascoltatori come presumibilmente ha fatto la stessa musicista, pensare il poema “Nel senza tempo” come una “lente d’ingrandimento” che investiga le ragioni profonde della pagina mendelssohniana, ragioni che intravede e traduce in una peculiare e personale interpretazione pianistica.
I due testi, quello letterario e quello musicale, vivono, naturalmente di vita propria, essendo connessi ma indipendenti tra loro, ma la reazione reciproca e “chiasmatica” produce l’intensità dello svelamento.
“Senza tempo” è una dichiarazione d’intenti impegnativa per una musicista, la cui arte s’iscrive totalmente nel tempo e nel suo scorrere, ma sono persuaso che Marina si nutra di questo paradosso per indicarci un luogo “altro”, un luogo simile alla “notte” di Mandel’stam, dove i sentimenti sono forti e intensi e le emozioni vivono libere e decontaminate dagli orrori della “storia” e dalla banalità del presente.
Carlo Galante
Marina Popadić è pianista e poetessa serba nata a Dubrovnik (Croazia) nel 1982. Ha studiato pianoforte presso le Accademie di Belgrado e Sarajevo fino al 2004.
In Italia ha conseguito il diploma di Pianoforte all’Istituto Musicale “Briccialdi” di Terni nel 2008. In seguito, nel 2011, ha conseguito la Laurea in Musica da camera al Biennio specialistico presso il Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze.
Ha frequentato i Masterclass in pianoforte e musica da camera con i maestri Massimo Somenzi, Paolo Vergari e Pier Narciso Masi.
Ha ottenuto il secondo premio al Concorso Internazionale “Petar Konjović” di Belgrado nel 1997 ed il primo premio al Concorso Internazionale per Giovani Musicisti Città di Barletta nel 1998.
Svolge un’importante attività concertistica presso Istituzioni musicali italiane ed estere, raccogliendo unanimi consensi di pubblico e di critica.
Tiene lei stessa i Masterclass in musica in cui approfondisce lo studio dei rapporti tra musica e letteratura.
Nel 2010 ha partecipato alla 47° edizione del Festival Internazionale di Musica da Camera di Cervo, dove in precedenza hanno suonato pianisti come Arturo Benedetti Michelangeli, Maurizio Pollini, Martha Argerich.
Nel 2013 pubblica il CD “Piazzolla nei riflessi della parola” sotto il nome “DUO Mariva” con la EMA Records. Qui, oltre che pianista, Marina si presenta come poetessa con le sue poesie che interpretano attraverso le parole il contenuto musicale delle opere di Piazzolla.
Nel 2018 pubblica il CD “di suoni in versi” per pianoforte solo di Andrea Talmelli con la Fondazione Giorgio e Aurora Giovaninni. Marina si presenta come poetessa e alcune composizioni di questo cd sono state scritte su sue poesie.
E’ attiva anche come poetessa. Ha pubblicato sette raccolte di poesie:
“Non importa” nel 2000,
“In un certo luogo in mezzo a” nel 2001,
“Ombra nuda” nel 2005,
“Chissà quando e dove” nel 2006,
“Il silenzio del fiume Volturno” nel 2016, “La nascita del tempo” nel 2017,
“Oltre il tempo” nel 2019.
E’ stata premiata in diversi concorsi di poesia, tra cui il Festival Internazionale “Vino e Poesia” di Virpazar, Montenegro, nel 2004.
Le sue poesie sono state pubblicate nell ́Antologia “Lyrik und Prosa unserer Zeit” nel 2018.
Nel 2019 “L ́albero di Elsa” (musica di Andrea Mannucci) scritta sul romanzo “50 anni di vita nella musica” di Elsa Respighi e stata pubblicata da Suvini Zerboni di Milano, Italia.
E ́ il membro dell ́Associazione nazionale dei letterati della Serbia e Bosnia Erzegovina.
Scrive le sue poesie sia in Serbo che in Italiano.
Vive a Firenze (Italia) dal 2007 e dal 2015 a Saarbrücken (Germania).
POEMA NEL SENZA TEMPO SULLE ROMANZE SENZA PAROLE
DI FELIX MENDELSSOHN
Romanza della notte
(op. 62 N 6 A – Dur)
Gli amanti sono appesi al mare
La luce illumina i loro volti
Loro sono le coste di notte
Senza corpi
La nostalgia è appesa all´isola
Un unico incontro di tutti i tempi
Gli amati sono appesi al silenzio
Un gioco di luci è il loro amore
Sull´isola c´è solo la nostalgia
Il loro seme appeso al tempo
Nel senza tempo si riconosceranno
Romanza della nascita
(op. 19 N 2 a – moll)
I
L’alba dell’isola del Giglio
È appesa alla piazza San Marco
La rabbia del mare
È sulla costa
Sta morendo la terra al petto dell’uomo
Paura per il suo seme
È tra le onde
Oggi tremano le coste
Il tramonto è sempre più lungo
Rimarrà il suo seme
A un domani a noi sconosciuto
Sulla piazza San Marco
Non scende il tramonto
Ha paura che il seme dell’uomo
Non avrà il nome
La gondola è piena d’acqua
Nel petto della donna la tempesta si dimena
(op. 19 N 5 fis – moll)
II
Sopravvivranno i mari la cattiveria dell’uomo
Il cielo è appeso al Canal Grande
Il suo urlo sta tremando a Santa Croce
Sopravvivranno le piazze il pensiero dell’uomo,
Riconosceranno la storia
Un unico tempo di tutti i tempi
La gondola si è persa
Il mare è ovunque
Rimarrà il seme d’oggi dopo la tempesta
Il cielo è appeso ai loro volti
Resisterà l’aria alla cattiveria dell´ì’uomo
Nascerà la donna ancora una volta la storia
Un unico tempo di tutti i tempi
Avrà la donna ancora voglia di nascere
Ci sarà ancora la purezza del mare
Per il suo grembo
E´ certo solo che il seme avrà il suo nome
Romanza della terra
(op. 67 N 1 Es – Dur)
I
Il pianto del mare
E´ il sangue dell’uomo
Non lo sente l’uomo già morto sull’asfalto
Il pianto degli alberi è sordo,
Il verde dei boschi sta morendo
Il seme dell’uomo è cambiato oggi
Il pianto del mare
Sono i fiori appesi all’asfalto
Sui loro petali è il seme dell´uomo
Il verde rinascerà nel senza tempo
(op. 67 N 2 fis – moll)
II
La salvezza dell’umanità
E´ appesa alla luce
Gli scogli non erano nel tempo
Il grigio della mente umana
Non coprirà mai
I venti
È il loro volo che ci porta il verde
Gli scogli non erano nel tempo
Nel loro incontro con i venti
La natura sorriderà
Il grigio della mente umana
E´ solo un gioco del tempo
L’odore della terra è nel senza tempo
(op. 67 N 5 h – moll)
III
La sofferenza del verde
illumina il cielo
La terra non dorme più
Le nuove foglie nei boschi sono
L´inconscio dell´uomo
Il seme dell´uomo
È un canto del mare
La sofferenza del verde
È serena nel senza tempo
Romanza della guerra
(op. 30 N 2 b – moll)
I
Una nuova luce
Dal 1990 illumina la terra
Le coste stanno tremando
Come se fossero una preghiera
I muri sono sempre più forti
Il mare è appeso alle piazze
Una nuova luce
Dal 1990 illumina la terra
Le coste stanno tremando
Come se fossero una preghiera
I muri sono sempre più forti
Il mare è appeso alle piazze
Una nuova luce
Come se fosse un ponte
Sta illuminando i muri
Un segno del cielo è caduto sulla terra
(op. 30 N 4 h – moll)
II
Paura è nello sguardo
Le mani fanno la danza sulle piazze
La famiglia è scomparsa
La storia è sempre lo stesso gioco
Della mente umana
L´uomo rinascerà solo nel senza tempo
Qui non è mai nato
Paura è nello sguardo
L´uomo è appeso alla piazza
Il sangue sulle piazze è
L´odore della mente umana
L´uomo rinascerà solo nel senza tempo
Romanza dei migranti
(op. 53 N 3 g – moll)
I
Le barche nere attraversano i mari
L´immigrante come se non fosse uomo
Come se non fosse animale
Esiste
Il sangue ovunque
Le coste sono stanche dal dolore
L´urlo delle madri stupisce il cielo
Il pericolo dell´uomo esiste
E nel petto gli pesa la terra
Nel senza tempo
Una barca bianca si dimena
(op. 53 N 5 a – moll)
II
Gli orti sono abbandonati
La terra è dolente e secca
Il seme dell´uomo
E´ appeso ad un girasole nero
L´ultimo segno del cielo
Come se fosse pioggia
Sta carezzando la terra
Le radici delle piante
Stanno pregando per l´uomo
I primi fiori sbocceranno
Nel senza tempo
(op. 53 N 6 A – Dur)
III
Chi partorirà il dolore di questa terra
La pazzia è appesa ovunque
Il sangue dipinge l´alba
Un unico pianto di tutti i tempi
E´ il pianto dei Balcani, Iraq, Libano e Siria
La donna incinta
In quale continente deve portare
Il suo bambino
La pace è appesa all´aria
Come se non fosse mai nata
Sta richiamando la danza dell´uomo
Sta richiamando i suoi passi su questa terra
Una pace sconosciuta a questa terra
Ci aspetta nel senza tempo
Romanza dei senzatetto
(op. 102 N 1 e – moll)
I
Il canto dei senzatetto
E´ appeso su tutti i giardini
Il loro dolore tace su tutti i tetti
E sono unici
Senza tempo, parola, abbandono
Il loro respiro nel senza tempo
Fiorisce sulle strade
Del loro unico padrone e nemico,
L’uomo
Il canto dei senzatetto
E´ appeso su tutti i giardini
Il loro respiro nel senza tempo
E´ la loro libertà dall’unico nemico,
L’uomo
La povertà è lo specchio dell’uomo
(op. 102 N 4 g – moll)
II
La fame su questa terra
E´ la più grande vergogna dell´uomo
Nessun orto può fiorire
Finchè c´è ancora una bocca affamata
Su questa terra
Il ricco non trova
La ragione della sua tristezza
Il cuore dei senzatetto
E´ appeso al suo giardino
Un´ombra chiara
Come se fosse speranza
E´ appesa all´alba
Nessun orto può fiorire
Finchè c´è ancora una bocca affamata
Su questa terra
Un´ombra chiara
Sta svegliando il buono nell´uomo
Il ricco e il povero si riconosceranno
Solo nel senza tempo
Romanza del tempo
(op. 62 N 3 e – moll)
La morte è l´unica certezza
Di tutti i tempi
Lei è un unico inno alla vita
Per le madri del ricco e del povero
Lei è un´unica festa uguale
Per tutti su questa terra
La nascita canta all´alba
Il tocco della povertà
E´ appeso alla morte
Lei è un unico inno alla vita
Per le madri del ricco e del povero
Il sole illumina nel senza tempo
L´assenza d´amore
(op. 38 N 2 c – moll)
I
L´amore non è un gioco di vuoto
Loro due senza nomi
Sono appesi al dolore
Nella gondola sul Canal Grande
C´è solo il suo cappotto nero
Il loro giardino è stato affogato nel tempo
Lei è la terra per il suo seme
Mai amati mai conosciuti
Dicono tutto
Dicono niente
Come se fossero romanze senza parole
L´amore non è un gioco di vuoto
Loro due senza nomi
Sono appesi all´abbandono
Mai amati mai conosciuti
Dicono tutto
Dicono niente
Come se fossero Romanze senza parole
L´amore non è un gioco di vuoto
Loro due senza nomi
Sono appesi al dolore
Davanti al gondoliere
C´è solo la rosa nera
Che porterà le loro mani
Davanti all´altare nel senza tempo
(op. 38 N 5 a – moll)
II
Sulla piazza San Marco
Il fuoco come fosse vento
Sta abbracciando tutto
Davanti al gondoliere
C´è solo l´abbandono
Loro due mai incontrati
Sono diventati un´unica polvere
Loro due sono appesi al vuoto
L´amore non ha mai scritto
Il proprio racconto su questa terra
Sulla piazza San Marco
Il fuoco come se fosse vento
Sta abbracciando tutto
Davanti al gondoliere
C´è solo l´ombra della donna
Loro due mai incontrati
Sono diventati un´unica polvere
Lui è appeso al proprio seme
L´amore non ha mai scritto
Il proprio racconto nel tempo
Il bacio di loro due
Dal senza tempo
Ci sta illuminando su questa terra
Romanza d´amore
(op. 19 N 6 g – moll)
I
Il loro incontro è
Un volo mai atterrato
Durante la guerra del nostro tempo
Lui è stato ucciso nel Mediterraneo
I suoi occhi azzurri
Sono le croci della basilica di San Marco
Lei nel suo cappotto nero
Sta pregando
Per l´amore
La morte
Durante la tempesta di tutti i tempi
Nella gondola Lei ha perso il suo figlio
E da quel momento è rimasta
Senza parole
Bianca come se fosse notte
Sta davanti all´altare
Lei è ancora viva
Sta aspettando un vento
Che porterà i suoi occhi verdi
Come se fossero una rosa
Al suo petto
Il loro bambino
Nascerà nel senza tempo
(op. 30 N 6 fis – moll)
II
Il loro incontro è
Un sogno mai avverato
C´è una gondola a Venezia
Che nel suo andare racconta
Il loro sogno
Lei è la terra per i suoi semi
Le loro mani sono
La musica davanti all´altare
Tutti i bambini
Sulla piazza San Marco sono
I loro figli
Il loro sogno si riconoscerà
Nel senza tempo
(op. 62 N 5 a – moll)
III
Il loro destino è
Il desiderio mai finito
La conchiglia del Mediterraneo
Come se fosse il sorriso di loro figlio
Illumina la piazza San Marco
Il profumo del suo dito ferito
Come un segno del loro bacio
Va oltre il dolore
Lei come se fosse fuoco
Dalle finestre veneziane
Racconta la gelosia dei loro sguardi
Il profumo del suo dito ferito
Come un segno del loro bacio
Va oltre il dolore
I loro corpi pieni di rabbia
Stanchi dal loro inseguirsi
Sono sepolti in una gondola
Il profumo del suo dito ferito
Come un segno del loro bacio
Va oltre il dolore
Tutta l´oscurità del loro incontro
Sarà la luce del loro destino
Del loro desiderio riconosciuto
Nel senza tempo
Romanza della salvezza
(op.38 N 6 As – Dur)
A mezzanotte
L´amore è appeso alla preghiera
Un bambino abbandonato è
Nella chiesa
Nella moschea
Un´unica preghiera per tutti è nata
Le religioni si riconoscono
L´una nell´altra
A mezzanotte
La nostalgia è appesa al Mediterraneo
La donna cerca l´uomo ucciso nella guerra
Sepolto come fosse senzatetto
Nel fondo del mare
Un´unica preghiera per tutti è nata
Le religioni si riconoscono
L´una nell´altra
Gli amanti vestono i loro corpi
Sull´isola San Francesco del Deserto
Loro sono le coste all´alba
Il loro abbraccio illumina tutte le vite
Di tutti i tempi
Un´unica preghiera per tutti è nata
Le religioni si riconoscono
L´una nell´altra
Gli amanti vestono i loro corpi
Sull´isola San Francesco del Deserto
Il loro matrimonio è appeso all´oggi
Il loro sguardo più chiaro delle parole
Racconta la storia dell´uomo
A mezzanotte sulle coste del Mediterraneo
Si sente un unico pianto di tutti i tempi
E´ il pianto
Dei cristiani, degli islamici e dei buddisti
La salvezza è appesa al bambino
Nel senza tempo
Voce recitante Marina Popadic
Registrato da Giuseppe Scali nel mese di Ottobre 2019
nello studio EMA Vinci service di Fibbiana (Fi)