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Mario Castelnuovo Tedesco – NewsLetter

  • di

Mario Castelnuovo-Tedesco

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MARIO CASTELNUOVO TEDESCO
WORKS FOR VIOLIN AND PIANO

Alberto Bologni violino
Carlo Palese pianoforte


[1-5] Fantasia su La Figlia del Reggimento – op. 110 (1941)
Fantasy for violin and piano on Themes from Donizetti *
Larghetto
Romance
Valse
Tyrolienne
Rataplan (Rondò militare)

[6-10] 5 Greeting Cards
Serenatella on the name of Jascha Heifetz op. 170 n. 2 (1954)
Humoresque on the name of Tossy Spivakovsky op. 170 n. 8 (1954)
Intermezzo on the name of Harvey Seigel * op. 170 n. 23 (1960)
Valse Bluette on the name of Eric Friedmann op. 170 n. 24 (1960)
Hungarian Serenade on the name of Miklós Rózsa * op. 170 n. 25 (1960)

[11-13] Sonata quasi una Fantasia – op. 56 (1929)
Prologo
Intermezzo
Epilogo

WORLD PREMIERE RECORDING PRIMA REGISTRAZIONE MONDIALE


CD registrato da / recorded at EMA VINCI SERVICE nello studio di Livornoclassica Piano Steinway D
Accordatore / Tuner: Luca Menicagli

Alberto Bologni
testimonial D’Addario Strings suona un / plays on Sanctus Serafinus, Venetiae 1734

Registrazione e / Recording and Master Audio
EMA Vinci service sound designer: Giuseppe Scali
22-24 Novembre 2017 registrazione

Progetto ed Impaginazione Grafica Graphic Project and Layout
Giuseppe Scali e Riccardo Magnani

Dipinti di / Pictures by
Lorenzo Castelnuovo Tedesco

una produzione © 2018 EMA Vinci classica 40079


Nonostante Mario Castelnuovo Tedesco (1895 – 1968) sia unanimemente riconosciuto tra i più grandi compositori del ‘900, una parte non trascurabile della sua produzione, i cui manoscritti sono custoditi in un apposito fondo alla Library of Congress di Washington, è ancora inedita. Quando nel 2017 cominciammo a pensare a un progetto per onorare la memoria del Maestro fiorentino in occasione del cinquantesimo dalla sua scomparsa, ci parve opportuno ricercare proprio fra gli inediti quelle composizioni che potevano delineare al meglio le caratteristiche del suo stile. Contattammo a tal proposito la signora Diana Castelnuovo Tedesco, nipote di Mario, che, in rappresentanza della famiglia, ha autorizzato sia l’invio di copia dei manoscritti dei brani qui riprodotti sia la loro registrazione da parte nostra per la EMA Vinci classica. E’ a lei dunque che va il nostro più sentito ringraziamento per aver reso possibile la realizzazione di questa iniziativa, che speriamo costituisca un significativo contributo alla conoscenza dell’opera di Mario Castelnuovo Tedesco.
(Alberto Bologni e Carlo Palese)


“La riscoperta della figura di Mario Castelnuovo-Tedesco (1895-1968) negli ultimi decenni prescinde dall’ormai inutile querelle fra i sostenitori della musica tonale e i seguaci della via intrapresa nel secondo Novecento dalla scuola di Darmstadt. Basterebbe infatti leggere le pagine che Castelnuovo-Tedesco scrisse in qualità di critico musicale per rendersi conto di quanto egli fosse lontano da ogni teoria estetica totalizzante e di quale fosse la sua apertura mentale verso i diversi stili e linguaggi musicali. Perché, pur essendo in contatto con le avanguardie, Castelnuovo rimase ancorato alla tonalità o, al massimo, alla modalità? Semplicemente perché il mondo in cui egli si riconosceva, che era innanzitutto quello rinascimentale della sua amata Firenze, era un mondo “armonioso” per definizione, che doveva essere rispecchiato dall’opera d’arte musicale: non ingenuamente, generando una banale serenità di cartapesta, ma con la consapevolezza che l’arte dovesse esprimere un’armonia ideale, ovvero una forma di felicità sognata. Perciò, egli sosteneva che «l’espressione lirica […] raggiunge la sua pienezza solo nel distacco e nel superamento delle contingenze materiali della vita (e persino del dolore umano) e che «è proprio nei momenti più tragici della vita che ho scritto le mie pagine più serene, e (ripeto), in questo senso, più felici» …”
(estratto dal testo di Luca Ciammarughi contenuto all’interno del CD)


Si ringrazia la famiglia Castelnuovo Tedesco per aver consentito di utilizzare i dipinti di Lorenzo Castelnuovo Tedesco, figlio di Mario, per il libretto del presente cd e la signora Diana Castelnuovo Tedescoper aver consentito la registrazione degli inediti.

We would like to thank the Castelnuovo Tedesco family for allowing us to use the paintings ofLorenzo Castelnuovo Tedesco, Mario’s son, for this booklet and Mrs. Diana Castelnuovo Tedescofor allowing us to record the unpublished works.


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The rediscovery of Mario Castelnuovo-Tedesco (1895-1968) over the past decades disregards the now useless controversy between the supporters of tonal music and the followers of the path taken by the school of Darmstadt in the second half of the twentieth century. It would suffice, in fact, to read what Castelnuovo-Tedesco wrote in his role as a music critic to realize how far he was from any all-encompassing aesthetic theory and, instead, to realize his openness of mind towards different musical styles and languages. Why did Castelnuovo cling onto tonality or, at best, onto modality, notwithstanding his relationship with the avant-garde? Simply because the world in which he recognized himself was basically that of his beloved Florence, a world by definition “harmonious”. This world was to be mirrored by the work of art – not naively, with a trivial and artificial serenity as a consequence, but with the awareness that its task is to express an ideal harmony, i.e. some kind of dreamed happiness.

Therefore, Castlenuovo claimed that “the lyric expression […] reaches its fullness only through the separation from and the overcoming of the material contingencies of life (and even human sorrow)” and that “it is just in the most tragic times in my life that I write my more serene, and (I say it again), in this sense, happier pages”…
(extract from the text by Luca Ciammarughi [translation by Alberto Bologni and Judith Glyde]; the whole essay inside the CD)

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