Fra rigore e fantasia creativa
di Renzo Cresti
La musica di Andrea Talmelli segue sempre una disciplina compositiva che è specchio di una severità etica. La coerenza nelle varie parti e fasi che costituiscono la forma, cesellate con scrupolosità, è una costante imprescindibile. L’intervallistica rimane il parametro fondamentale, ma non pensata in sé, piuttosto relazionata al timbro e alle dinamiche, ciò rende lo svolgimento musicale caleidoscopico e pronto a recepire le sfumature espressive, legate molto spesso a suggestioni poetiche.
La costruzione interna viene pensata, fin da subito, in funzione dell’ascolto. Se le esigenze strutturali sono condizioni necessarie alla perfetta riuscita della forma non sono però sufficienti alla completezza dell’opera, la quale non è autosufficiente nel suo interno costruirsi, ma esige la ricezione, che la costruzione sia udibile nel suo farsi, diventi comunicativa, sia accolta dal pubblico (comunicare significa ‘entrare in comunità’).
Le esecuzioni solistiche permettono di rendersi conto al meglio di questa relazione fra rigore e fantasia coloristica e figurale, tanto più che tutte le interpretazioni entrano addentro alle intime increspature della composizione.
Andrea Talmelli è una personalità centrale del mondo musicale italiano da oltre cinquant’anni. Molteplici sono state le sue attività, da quelle didattiche e di direzione dell’Istituto Peri di Reggio Emilia, dalla direzione della rivista “Musica domani” alla cura di volumi e trascrizioni, dalla Presidenza della Società Italiana di Musica Contemporanea all’intensa attività compositiva.
Allievo di Azio Corghi è durante il periodo di studi che scrive una delle sue prime composizioni importanti, Se questo è un uomo, da Primo Levi, 1976, brano che testimonia la costante attenzione di Talmelli alle problematiche umanitarie, sociali e politiche, come il recente Le altre porte di Kiev, presente in questo cd. Dagli anni Settanta è un susseguirsi di grande musica, soprattutto da camera.
Figlio delle avanguardie degli anni del dopoguerra, la costruzione formale è per lui un impegno costante, ma col passare del tempo e l’accumularsi delle esperienze, Talmelli sa rendere più fluido il suo linguaggio, mantenendolo però sempre legato a esigenze poetiche e a tematiche esistenziali. Anche i brani di questo cd sono quasi tutti ispirati espressamente a testi poetici e letterari.
Col passare del tempo, molte cose sono cambiate in Talmelli e attorno a lui, ma le sue composizioni hanno mantenuto sempre una forte connotazione strutturale, ma via via ancor più attenta alle inflessioni espressive. Negli ultimi anni la scrittura mostra una forte carica immaginifica, dalla quale rimbalzano riverberi visionari che illuminano un fantasioso viaggio nel tempo/spazio, percorso artistico realizzato grazie a una fantasia liberata.
Questo cd propone una carrellata di straordinari interpreti che eseguono pezzi a solo come dice il titolo della raccolta. L’antologia di pezzi solistici illumina il rapporto fra compositore e interpreti, una relazione molto stretta, nella quale spesso èla maestria dell’esecutore a far da guida alla composizione, la quale trae linfa vitale proprio dalle caratteristiche specifiche degli strumenti e dal modo di suonarli di questi superbi esecutori, che sono tutti collaboratori e amici da anni.
Le differenze che si possono notare fra i brani derivano, oltre che dai periodi storici in cui sono stati scritti, dalle circostanze e dalle funzioni. È straordinaria la convinzione messa in opera dai singoli strumentisti nel ricreare dalla partitura la loro proposta di ascolto. È quindi assai interessante rapportare la scrittura alla resa sonora, dove il minimo comun denominatore linguistico e stilistico viene declinato in prospettive sonore personali.
I brani sono qui riproposti da registrazioni dal vivo, ciò comunica un’energia e una freschezza che l’incisione in studio spesso non possiede. Ecco, la vitalità è un altro elemento sostanziale della musica di Talmelli, dove la tempra vigorosa della scrittura si abbina all’incisività e alla forza dell’impatto auditivo. In queste interpretazioni risulta evidente sia l’attenzione al testo sia la vivacità e l’intensità della resa sonora.
I luoghi e i tempi delle varie registrazioni sono fra loro molto distanti, dall’Italia alla Russia, dalla Germania alla Cina e toccano un periodo molto lungo, in pratica l’intero percorso compositivo, dal 1973 al 2024. Si ha così modo di rendersi conto anche delle mutazioni stilistiche che avvengono negli anni, cambiamenti sempre all’interno di uno stile ben consolidato fin dall’inizio. Il brano più antico risulta le Cinque bagatelle, scritte ancora quando Andrea era studente. Di dieci anni successivi è Prologo per Daniil Kharms, mentre tutti gli altri pezzi sono più recenti, anni Novanta, come Enti e Musiche per l’Edipo Re di Sofocle, oppure questi decenni del Duemila.
È questo cd un lavoro superbo che permette di seguire ed apprezzare un percorso alto come quello di Talmelli e di godere di esecuzioni impeccabili, ascoltando le quali non mancano momenti di meraviglia per la bravura degli interpreti, davvero tutti eccezionali.
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