Stéphane Toussaint
Stéphane Toussaint ha studiato la filosofia e l’italianistica alla
Scuola Normale Superiore, a Parigi e a Pisa.
Attualmente direttore di ricerca presso il CNRS, Centre André Chastel,
Sorbona Università (Paris) è specialista del Rinascimento e dell’Umanesimo
italiano.
La sua bibliografia comprende numerose monografie, volumi collettivi e
più di cento articoli.
Dal 1999 è redattore della rivista internazionale “Accademia” ed è
presidente della Società “Marsilio Ficino”.
I suoi ultimi titoli sono : La Liberté d’esprit. Fonction et condition
des intellectuels humanistes (2019);
Contre la pestilence: sommes-nous encore humains? (2021); Sangallo,
Ghirlandaio, Ficino (2021); Botticelli, Poliziano, Boccaccio (2022);
Eros à l’origine de l’Art (2023).
Stéphane Toussaint, philosopher and italianist, is research director at
the CNRS, Centre André Chastel, Sorbonne University (Paris). He works on the italian Renaissance.
His bibliography includes numerous monographs and more than a hundred
articles. Since 1999 he has been editing the international journal
“Accademia” and is president of the “Marsilio Ficino Society”. His
latest works are : La Liberté d’esprit. Fonction et Condition des intellectuels
humanistes (2019); Contre la Pestilence: sommes-nous encore humains?
(2021); Sangallo, Ghirlandaio, Ficino (2021); Botticelli, Poliziano,
Boccaccio (2022); Eros à l’origine de l’Art (2023).
Le songe de Botticelli (Il sogno di Botticelli)
Stéphane Toussaint, Le songe de Botticelli – ed. Hazan, Paris 2022
Un famosissimo ma misterioso quadro di Sandro Botticelli, datato tra il 1475 e il 1485, è esposto dal 1875 alla National Gallery (NG 915).
Scarsamente documentato, questo “Marte e Venere” è un enigma pittorico.
A partire da Aby Warburg, e per oltre un secolo, molti storici dell’arte hanno cercato di interpretare il complicato dipinto.
A cosa sta sognando questo languido Marte?
A cosa stanno giocando questi piccoli satiri?
Perché questa Venere guarda freddamente altrove?
Per rispondere, da specialista del Rinascimento italiano e conoscitore della Firenze del Quattrocento, Stéphane Toussaint ha studiato la letteratura volgare antica e gli archivi fiorentini. L’autore fa rivivere lo spirito parodico di Botticelli, lettore del Decamerone di Boccaccio e del Morgante di Pulci. Il saggio di Toussaint racconta un Botticelli irriverente e burlesco, dimenticato dalla critica moderna che, da Warburg e Gombrich in poi, ha sacralizzato la sua pittura.
Chi ha dipinto il quadro ? Botticelli artista delle madonne e delle
ninfe ?
O Sandro pittore equivoco degli amanti di Marte?
Con estesa erudizione e penetrante ironia, Toussaint guida il lettore nel Quattrocento proibito e libertino, ben oltre l’immagine convenzionale della città medicea.
A mysterious and most famous painting by Sandro Botticelli, dated between 1475 and 1485, is displayed since 1875 at the National Gallery (NG 915). Scarcely documented, Boticelli’s “Mars and Venus” is a
pictorial enigma. Since Aby Warburg, and for over a century, many art historians have tried to interpret this complex pannel.
What is this languid Mars dreaming about?
What are these little satyrs playing at?
Why is this Venus looking coldly elsewhere?
To answer these questions, as a specialist of the Italian Renaissance and as a fine connoisseur of Quattrocento Florence, Stéphane Toussaint devoted his research to ancient vernacular literature and to Florentine archives. The author brings back to life the parodic spirit of Botticelli, who was a keen reader of Boccaccio’s Decameron and of Pulci’s Morgante. Toussaint’s groundbreaking essay tells the story of an irreverent and burlesque Botticelli forgotten by modern critics who, since Warburg and
Gombrich, almost sacralized his painting.
Is Botticelli the artist of the Madonnas only?
Or is Sandro also the painter of the lovers of Mars?
With extensive erudition and penetrating irony, Toussaint leads his audience into the forbidden and salacious Quattrocento, far beyond the conventional image of the Medicean city.