Una testimonianza di Giuseppe Scali
Buonasera a tutti, In primo luogo mi scuso per la mia assenza,
in qualche modo comunque ho voluto omaggiare questa giornata e comunicare quanto stimo Company sia come artista che come uomo.
Ho deciso di lasciare questa testimonianza così di getto, basata solo sul ricordo, senza ricercare e/o approfondire la documentazione, ho voluto, in questa sede, comunicare una testimonianza spontanea, emotiva, quello che fino ad ora porto con me di Alvaro.
Alvaro Company ha frequentato lo studio EMA Vinci dalla fine degli anni 90 (precisamente dal 98 o 99) fino al 2003 circa. Un periodo breve, ma per me molto significativo, da sempre credo che condividere il lavoro con grandi artisti sia il modo ed il mezzo più alto per apprendere uno stile di vita e soprattutto imparare ed arricchirsi nel profondo.
In quegli anni ho collaborato molto con Daniele Andriola. Daniele, frequentava lo studio da una parte perché collaborava con Caterina Bueno con la quale stavamo realizzando due produzioni discografiche, dall’altra parte perché stava preparando un progetto di musiche da lui interpretate.
Credo che sia stato Daniele a parlare a Company del nostro studio e laboratorio.
Quella prima volta che Company arrivò nello studio portò con se alcune registrazioni che aveva realizzato lui stesso, infatti si vantava della sua capacità e passione per la registrazione ed i mezzi di diffusione elettronica in generale: devo dire che effettivamente era preparato su questo.
Ci siamo trovati subito bene, immediatamente è nato tra di noi un ottimo feeling, ci capivamo facilmente, mi rimproverava spesso perché lo chiamavo Alvàro. Una volta gli dissi che eravamo destinati a conoscerci, infatti il mio primo strumento è stato la chitarra e nella seconda metà degli anni 70 frequentai alcune lezioni da Valerio Negro, il mio sogno era quello di entrare al conservatorio come allievo di Company, ma molto probabilmente quello non era il mio destino.
Mi spiace molto di non aver documentato quel periodo di lavoro vissuto con Company con dei video o delle foto, perché questo tipo di documentazione, soprattutto se realizzata in studio, avrebbe potuto mostrare cose che apparentemente sfuggono, ma che sono utili a testimoniare la profondità di un grande artista, mi riferisco ad uno sguardo, ad un sorriso, ad una posizione o tono di voce. In Company qualsiasi cosa, anche piccoli movimenti sembravano studiati, meditati, pensati e così voluti; qualsiasi parola, qualsiasi gesto, qualsiasi manifestazione di lui dava l’impressione che tutto fosse sempre sotto controllo. Si come se tutto quello che accade nella vita quotidiana fosse un continuo suonare una chitarra.
In quegli anni abbiamo accumulato diverso materiale, adesso così a memoria non ricordo cosa, dovrei controllare sui miei HD, ricordo, come detto prima, brani che ha portato lui stesso ed eseguiti dai suoi migliori allievi. Abbiamo registrato in sua presenza diverse cose anche in studio, sue composizioni, mi ricordo per esempio con Agostini e con Ganesh. Company ha chiamato anche Flavio Cucchi in studio a risuonare qualcosa che a suo avviso andava corretto, magari anche una sola nota. Molte cose invece le abbiamo registrate nei vari concerti tenuti al Lyceum. Ricordo bene la registrazione di un concerto dove l’organico era formato dal violino, viola e dal pianoforte, in quel concerto ha partecipato anche Alina.
Ci vollero quasi due anni per giungere ad assemblare un CD, ci vedevamo saltuariamente circa una o due volte al mese. Mi ricordo che gli portai, con grande soddisfazione il master a casa sua, a me pareva un ottimo lavoro. Lo abbiamo ascoltato assieme sul suo impianto, ma disse che non andava bene, non era soddisfatto e che preferiva non pubblicarlo. Rimasi molto amareggiato di questo, ma lo capivo, capivo benissimo cosa stava cercando. Lasciai a lui il master, non so che fine abbia fatto.
Mi prometto un giorno di riprendere in mano tutto il materiale che ho a disposizione e di questo fare un elenco preciso e dettagliato. Mi è sempre dispiaciuto avere del materiale interessante e lasciarlo li inerte su una memoria digitale.
Nel 2003 lascia la Toscana a favore del Piemonte, da quel periodo ci siamo persi, anche se un buon segno fu quello che solo dopo poche settimane che ero partito incontrai Company e Ganesh a Saluzzo per un concerto di Ganesh stesso, io abitavo a pochi kilometri da li. Quell’incontro fu importante perché dopo quasi 10 anni, precisamente nel 2015, con la EMA Vinci, grazie al progetto “Calssici di Oggi” abbiamo avuto un riconoscimento quale discografica che si distingue in eccellenza per la valorizzazione della musica contemporanea e quindi un finanziamento finalizzato per la produzione di alcuni album discografici. Quando mi trovai a scegliere gli artisti da produrre, immediatamente mi venne alla memoria quell’incontro avvenuto a Saluzzo, contattai Ganesh e gli proposi una produzione. Dico questo perché proprio in quei giorni nei quali stavo lavorando sulla produzione di Ganesh, prese forma concreta l’idea di riproporre a Company la pubblicazione di parte del materiale che avevamo accumulato in quegli anni di lavoro nello studio di Fibbiana.
Proposi l’idea a Ganesh, subito dimostrò entusiasmo ed iniziammo a lavorarci su, Ganesh è stato preziosissimo.
Successivamente, grazie all’idea e al contributo di Vincenzo Saldarelli e di tutti gli allievi prediletti di Alvaro, nacque il master del CD “Omaggio a Company”. Voglio sottolineare quanto impegno e senso di dovere verso il proprio maestro tutti quanti hanno dimostrato. Rimasi molto sorpreso quando Company, dopo aver ascoltato il master che eravamo riusciti a realizzare, acconsentì alla pubblicazione.
L’ultima volta che ho visto Alvaro è stato appunto quando con tutti i protagonisti dell’album “Omaggio a Company” ci siamo ritrovati nella casa estiva del maestro nel Mugello. Quella è stata una giornata indimenticabile, era molto felice, tutti eravamo molto felici, sapevamo di aver costruito una bella cosa.
Adesso mi rimane il compito di riordinare tutte le registrazioni ed eventualmente fare un nuovo progetto, magari assieme anche ai promotori di questa giornata di studio, perché vorrei pubblicare, con i consensi dovuti, quelle registrazioni che ho archiviato. Registrando e documentando ho sempre creduto di donare una goccia di eternità alle cose belle e preziose e infondo questo è il mio lavoro. Un grazie a tutti voi.
Giuseppe Scali